Felpati e polemiche, nasce il comitato ‘Lucca Crepa’

25 ottobre 2019 | 15:22
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Felpati e polemiche, nasce il comitato ‘Lucca Crepa’
Felpati e polemiche, nasce il comitato ‘Lucca Crepa’
Felpati e polemiche, nasce il comitato ‘Lucca Crepa’

A pochi giorni dall’inizio di Lucca Comics&Games si infiammano le polemiche sulla manifestazione del fumetto. L’oggetto di quel dibattito che va avanti già da alcune settimane, è la retribuzione dei ‘felpati’. Le voci di dissenso per un pagamento ritenuto eccessivamente basso a quei ragazzi che lavorano e contribuiscono al successo della manifestazione da oggi si riassumano in un logo volutamente provocatorio: Lucca Crepa. Quella P rossa un po’ scheggiata si inserisce proprio all’interno del simbolo della società organizzatrice della manifestazione che è, appunto, Lucca Crea.

“Lucca Comics&Games è il più grande evento del suo genere in Europa e il secondo al mondo – si legge sul volantino distribuito oggi (25 ottobre) all’uscita della consegna delle famigerate felpe -. L’offerta ludica è cresciuta di pari passo con gli utili della società organizzatrice, Lucca Crea, che nel 2018 sono arrivati a 20 milioni di euro. Unica crepa, lo stipendio di coloro che fanno vivere la fiera: ragazzi e ragazze che lavorano per 4,60 o 3,40 euro l’ora”. 
“Come Lucca Crepa abbiamo deciso di dire basta a tutto questo – si legge in una nota -.
 Lucca Comics&Games è patrimonio della nostra città e di tutti i cittadini lucchesi. Vogliamo che a beneficiare di questa manifestazione siano tutti i cittadini, tutti i lavoratori, tutti i lucchesi.
 Non possiamo permettere che la nostra manifestazione più importante equivalga ad enormi guadagni per pochi (e soliti) cittadini, mentre tutti gli altri debbano accontentarsi delle briciole.
 Un gruppo di nostri sostenitori, ex dipendenti di Lucca Comics,ha provveduto ad eseguire un volantinaggio presso la consueta consegna delle felpe, tenutasi nella Chiesa di S. Francesco a partire dalle 16,30. In un paio d’ore abbiamo parlato con decine di giovani, i quali hanno manifestato il loro disappunto per la situazione retributiva. Alcuni di questi si sono rifiutati di firmare il contratto e se ne sono andati. Lucca Crea definisce sui giornali come fredda la risposta dei dipendenti alla nostra protesta; la loro celerità nel prendere posizione ci fa capire che siamo sulla strada giusta.
 
 In ugual misura Lucca Crea e amministrazione comunale si sono resi partecipi di questo scempio sulla pelle dei cittadini, e adesso stanno passandosi le colpe dicendo che non è loro responsabilità.
 Un ping-pong continuo di scuse per far credere alla cittadinanza che non esistano soluzioni.
 Da due anni rimandano la questione, da due anni ci dicono che “vedremo il prossimo anno”.
 Il prossimo anno è arrivato, e non basteranno intimidazioni o falsità rilasciate a televisioni o giornali per fermarci. Le cose sono cambiate, e riteniamo che anche nei palazzi se ne siano accorti”.
A queste accuse in passato avevano già risposto i vertici della società in causa, Lucca Crea. “Questa è la quota che dobbiamo dare ai felpati per legge nel rispetto del contratto nazionale. Non potevamo alzare lo stipendio – aveva dichiarato il presidente Mario Pardini -. Lucca Crea è una società pubblica, partecipata dal Comune, deve quindi muoversi nel rispetto del codice degli appalti e non può arbitrariamente decidere quale contratto adottare, né tantomento decidere di alzare lo stipendio, altrimenti potrebbe incappare nel reato di danno erariale. Il problema è il Contratto nazionale che non è adeguato e migliorarlo è un compito che spetta ad altri e non può che trovarci favorevoli”. La questione ‘felpati’ è rimasta comunque aperta e rimandata al tavolo di discussione comunale che si aprirà dopo la fine della manifestazione, come assicurato dal consigliere comunale Roberto Guidotti su richiesta di Massimiliano Bindocci. Nel mentre il comitato Lucca Crepa è deciso a portare avanti una battaglia informativa che si muove anche sulla neonata pagina Facebook che ha ottenuto in poche ore decine di like.