Riparazioni casalinghe: quando farle in autonomia e quando rivolgersi a un professionista?

14 novembre 2019 | 09:22
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Riparazioni casalinghe: quando farle in autonomia e quando rivolgersi a un professionista?

A volte si rende necessario effettuare delle riparazioni casalinghe per far fronte a guasti o a modifiche dell’assetto dell’abitazione. Vediamo quando è possibile fare in autonomia le riparazioni casalinghe, in che modo organizzare i lavori e quale tipologia di interventi non può assolutamente essere svolta se non da parte di autentici addetti al mestiere.

È possibile fare in autonomia riparazioni casalinghe?

In molti casi, le riparazioni casalinghe si riducono a piccoli interventi che possono essere svolti in autonomia. Altre volte, invece, si tratta di ristrutturazioni che si rendono necessarie per effettuare variazioni e aggiunte strutturali ed estetiche.

Talvolta, le riparazioni casalinghe sono volte a migliorare la vivibilità dell’abitazione e finiscono per alterarne il perimetro o l’impiantistica. Ebbene, in questi casi si può parlare di vera e propria ristrutturazione, ossia un insieme di interventi più lunghi e complessi. Se, normalmente, nel caso dei piccoli interventi di manutenzione, è possibile beneficiare del semplice fai-da-te, nel secondo è più probabile che sia necessario richiedere l’intervento di un professionista e l’impiego di una squadra di operai.

In linea di massima, si può dire che le riparazioni casalinghe possono essere svolte in autonomia. Ma non è tutto così semplice. Infatti, è possibile ristrutturare casa e operare delle piccole riparazioni casalinghe soltanto se si possiede una buona manualità nell’utilizzo degli attrezzi più comunemente utilizzati, come i cacciavite, i trapani e le chiavi; o se si ha dimestichezza con i materiali di uso più frequente, come secchi di vernice, mattoni, cemento e così via.

L’altra condizione, di cui ci occuperemo nel dettaglio più avanti, è che si tratti di interventi di riparazione o ristrutturazione non radicali. Se non si prevede di abbattere muri divisori interni, ristrutturare la facciata o installare nuove ringhiere ai balconi, allora è possibile pensare di poter operare in autonomia, a patto che si posseggano le abilità di cui si è parlato.

Nella maggioranza dei casi, tuttavia, può essere preferibile affidarsi ad un’impresa di costruzioni o ad un professionista. Ci sono, poi, delle ipotesi specifiche – come vedremo – in cui è addirittura vietato operare delle riparazioni casalinghe in autonomia.

Come strutturare gli interventi di riparazione?

Una risposta a questa domanda dipende essenzialmente dalle finalità dell’intervento che si vuole mettere in campo. Se la ristrutturazione è volta a rendere la casa più funzionale o sicura, ci sarà bisogno di un certo tipo di lavori; se, invece, si punta a rimodernare gli interni soprattutto da un punto di vista estetico (perché, ad esempio, si vuole rendere l’appartamento più appetibile agli occhi di potenziali acquirenti), allora il tipo di lavoro da intraprendere potrà essere diverso.

Una volta compresa la portata effettiva dell’intervento e raccolta la volontà di fare le riparazioni casalinghe in autonomia, sarà essenziale programmare le operazioni provvedendo all’acquisto degli strumenti necessari, anche al fine di verificare i costi richiesti. Così, se c’è bisogno di tinteggiare semplicemente una parete, si dovranno mettere in conto le spese di acquisto della vernice e dei pennelli necessari; se, invece, c’è bisogno di piastrellare un ambiente, occorrerà procurarsi i materiali adeguati: non solo mattonelle, ma anche calce, cemento e relativi attrezzi, come un taglia-piastrelle.

Bisogna anche ricordare che ristrutturare casa con il fai-da-te non può comportare l’esposizione a rischi per chi lavora. Sarà, dunque, necessario premunirsi di attrezzature protettive, come mascherine, guanti, scarpe antinfortunistiche e tute. Se si è appassionati di questo genere di interventi, probabilmente questi strumenti saranno già in casa. Ma la lista di potenziali articoli che possono occorrere, anche a seconda del tipo di lavoro da eseguire, è potenzialmente infinita. Un modo comodo e veloce per assicurarsi di avere tutto il necessario a disposizione, è rivolgersi a una ferramenta online per il fai da te: scorrere l’elenco delle categorie, divise per stanza e tipologia di intervento, aiuterà a capire se si ha già tutto a disposizione o se occorre acquistare ancora qualcosa prima di iniziare.

In quali casi non è possibile fare in autonomia gli interventi di riparazione?

Abbiamo già anticipato che esistono alcune tipologie di interventi di riparazione casalinga o di ristrutturazione che non è proprio possibile fare da soli. Da questo punto di vista, è bene comprendere che le normative in materia distinguono gli interventi di riparazione e ristrutturazione in due tipi: totali e parziali.

Le ristrutturazioni totali sono quelle che comportano un’alterazione profonda dell’assetto interno o esterno della casa, generando una ricaduta sull’impatto urbanistico e paesaggistico. Rientrano in questa categoria interventi quali:

  • la costruzione o demolizione che modifica la superficie abitativa;
  • la sopraelevazione;
  • la ripavimentazione di vie di ingresso private;
  • interventi sulle mura esterne.

Per queste tipologie di lavori non è possibile operare se non si è muniti di un’autorizzazione ai lavori rilasciata dal Comune di residenza. Questo perché, per eseguire questi interventi, è necessario operare delle pianificazioni urbanistiche, oltre che versare i contributi previsti dalla normativa di settore per ottenere i relativi diritti di edificazione. Per il rilascio del titolo edilizio, inoltre, è necessario corredare la richiesta con un progetto delineato da un professionista: ne consegue che normalmente questi interventi di riparazione casalinga non possono essere mai svolti in autonomia.

Viceversa, le riparazioni o ristrutturazioni parziali comprendono le ipotesi in cui si incide in maniera non straordinaria sulle dimensioni o sull’aspetto dell’abitazione. Si tratta dei casi, a titolo esemplificativo, di:

  • tinteggiatura di pareti interne o grate;
  • modifica del mobilio e dei rivestimenti;
  • abbattimento o costruzione di pareti divisorie (senza intervenire sugli elementi portanti);
  • modifica degli infissi;
  • installazione, modifica o manutenzione degli impianti di riscaldamento, elettrici o idraulici.

Per tutte queste ipotesi, le normative urbanistiche non richiedono alcuna autorizzazione preventiva del Comune, anche se è sempre opportuno chiedere informazioni ad un esperto se non si è sicuri dell’effettiva portata dell’intervento da eseguire o delle specifiche normative regolamentari dell’ente locale di residenza.

Inoltre, questo tipo di interventi è solitamente eseguibile da parte dello stesso proprietario. Va ricordato, però, che alcuni lavori, come quelli che riguardano l’impianto elettrico, possono richiedere comunque l’intervento di un professionista. Infatti, gli impianti devono essere certificati (sia in termini di sicurezza che di efficienza energetica) e i lavori che li riguardano possono richiedere l’uso di strumenti particolari, che un semplice appassionato di fai-da-te potrebbe non possedere.

Riparazioni casalinghe fai-da-te: quando è meglio chiamare un professionista?

Alla luce di quanto abbiamo finora descritto, se si fa eccezione per alcune tipologie di interventi più rischiosi o di maggiore portata, si può dire che la gran parte dei piccoli interventi di riparazioni casalinghe possono essere svolti direttamente dall’interessato in autonomia.
Naturalmente, a seconda dell’intervento, è necessario studiare attentamente un progetto da seguire, così da stimare le quantità di attrezzature da acquistare e comprendere tempistiche, costi e fattibilità dei lavori.

Il consiglio più importante è, però, quello di mettersi all’opera soltanto quando si è sicuri di quello che si sta per fare e ci si può permettere l’acquisto degli attrezzi necessari. Basti pensare anche al fatto che le diverse tipologie di interventi possono richiedere strumenti e materiali molto diversi, che i semplici amanti di bricolage potrebbero non possedere: chi possiede contemporaneamente le chiavi utilizzate normalmente dagli idraulici, oppure i guanti protettivi di un elettricista o, ancora, una saldatrice per il fissaggio delle ringhiere?

Dunque, le ristrutturazioni casalinghe possono richiedere strumentazioni, manualità e conoscenze tecniche non alla portata di tutti e non sapere dove mettere le mani, se all’apparenza può significare risparmiare il compenso di un professionista, potrebbe comportare costi addirittura maggiori per correre ai ripari dopo un lavoro fatto male.