Confindustria, bilancio di un anno dopo un 2019 di difficoltà

Buone performance di alimentare e nautica, prosegue la crisi dell’edilizia. Soffrono metalmeccanico e lapideo
Il 2019 è stato un anno a dir poco “complicato” per l’industria lucchese. È quanto è emerso questo pomeriggio (9 dicembre) a Palazzo Bernardini, sede di Confindustria Toscana nord, dove si è tenuto il tradizionale incontro di fine anno con i rappresentanti delle imprese. Dai dati snocciolati, si denota complessivamente un -0,1% nei primi 9 mesi del 2019 per quanto riguarda la produzione delle industrie lucchesi. Un dato che certamente non può far piacere ma che non allarma più di tanto Confindustria in vista di un 2020 ma, soprattutto di un 2021, che si preannunciano particolarmente positivi. Ovviamente non tutti i settori hanno registrato un segno negativo: un exploit è stato registrato nel settore alimentare che ha segnato un +4%. Bene anche la nautica con un più 2,6%.
Altre prestazioni positive per quanto riguarda la provincia di Lucca si registrano nel settore della moda (+0,7%), della carta-cartotecnica (+0,4%) e della chimica-plastica (+0,1%).
Il segno negativo più consistente investe invece la meccanica (compresa anche la meccanica per la carta) che, con il suo -3,6%, rientra in una diffusa tendenza alla contrazione del settore macchine a uso industriale; un effetto collaterale dovuto alla stagnazione dell’economia internazionale che colpisce un settore proveniente da anni di buoni risultati. Negativi poi anche il lapideo (-2,9%) e la metallurgia (-0,9%). In edilizia prosegue il calo di imprese, confermando una tendenza ormai consolidata dal 2008 (-40%), mentre il numero di operai e di ore lavorate crescono lievemente rispetto allo scorso anno.
“Sono dati certamente non esaltanti – dice il presidente di Confindustria Toscana nord, Giulio Grossi -. Il segno meno non ci fa mai piacere, anche se si tratta di un -0,1%. Ci troviamo in un quadro internazionale dove domina l’incertezza e dove la stagnazione di alcuni mercati ha messo in grossa difficoltà le nostre imprese. Su queste problematiche noi purtroppo possiamo incidere poco, ci sono però altre cose a livello nazionale e locale che proprio non riusciamo ad accettare: ci sembra che l’attuale governo non abbia interesse a mettere al centro le imprese. L’ultima proposta della plastic tax e il mancato taglio del cuneo fiscale ne rappresentano una prova tangibile. A livello locale inoltre esprimiamo la nostra perplessità in merito alle politiche portate avanti, in primis, dalla Regione che non valorizza la realizzazione di infrastrutture che invece sarebbero molto importanti non solo per le nostre aziende ma anche per il territorio”.
“Le imprese si stanno tutte impegnando fortemente per potenziare la propria competitività ma ci scontriamo spesso con la difficoltà di una politica fortemente riluttante, nella sua generalità, ad anteporre le logiche dell’economia agli interessi elettorali – conclude Grossi -. Fra le poche note positive che provengono dalla politica nazionale l’attenzione per l’innovazione: le agevolazioni rimarranno anche per il 2020 e il nostro auspicio è che possano essere rese strutturali e fornire un quadro certo per le decisioni di investimento. In ogni caso il mantenimento di queste risorse per il 2020 è una buona notizia, segno di una visione illuminata dell’economia che ci piacere riscontrare anche in altri ambiti”.