Artigianato metalmeccanico, rinnovo del contratto per oltre 36mila

Il prossimo 10 febbraio le consultazioni dei lavoratori. Braccini (Fiom): “Un’occasione”
Definita da Fim, Fiom, Uilm l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori del settore artigianato metalmeccanico, dell’installazione di impianti, orafe, argentiere e delle imprese odontotecniche, che verrà sottoposta alla consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici entro il 10 febbraio.
“In Toscana il rinnovo del contratto artigianato metalmeccanico riguarda 36mila e 200 lavoratori – dice il segretario generale di Fiom Toscana, Massimo Braccini -. L’obiettivo è quello di rilanciare il settore artigianato rinnovo del contratto é anche un’occasione importante per mettere al centro i temi dell’occupazione e dello sviluppo. In toscana gli occupati nel settore sono aumentati nel corso degli ultimi anni, pur diminuendo il numero delle imprese. Nella piattaforma si richiede un miglior sistema di informazione e partecipazione, un aumento dei minimi contrattuali dell’ 8 per cento, un aggiornamento sulle trasferte e reperibilità, un incremento della contribuzione a carico dell’impresa per quanto riguarda il welfare integrativo, un miglioramento sui diritti e tutele dei lavoratori riguardo la malattia, maternità e congedi parentali. Si richiede inoltre – prosegue – di aggiornare il sistema di riconoscimento della professionalità, di definire la formazione professionale come diritto soggettivo, la possibilità di conciliazione vita- lavoro attraverso una flessibilità degli orari sulla base delle esigenze delle persone, più prevenzione riguardo la salute e sicurezza e si richiede di stabilire una correlazione tra sicurezza, sistemi di produzione e organizzazione del lavoro. A livello regionale va inoltre ripresa la contrattazione di secondo livello in modo da definire l’istituzione di premi che diano ulteriori incrementi salariali ai lavoratori. Come Fiom Toscana ci impegneremo – concludono – a seguito del rinnovo del contratto nazionale, a favorire l’apertura di un tavolo negoziale anche a livello regionale”.