Asl: “Project financing per l’ospedale, nessun effetto sui servizi”

L’azienda risponde alle polemiche: “La proprietà dell’opera non cambia”
Cessione di quote del capitale investito nel project financing con il quale è stato realizzato l’ospedale San Luca, l’Asl rassicura che il project financing non ha nulla a che vedere con la proprietà dell’opera e non andrà ad incidere sui servizi.
“Prima di tutto – spiega l’Asl – va precisato che l’ospedale San Luca, realizzato in un progetto di partenariato pubblico privato insieme agli ospedali di Prato, Pistoia e Massa, è di esclusiva proprietà dell’Asl Toscana nord ovest e non è né prevista né in alcun modo possibile la cessione a terzi di quota parte o del totale della proprietà stessa”.
“Il meccanismo della finanza di progetto – specifica l’Asl -, al quale in maniera fuorviante si riferiscono le dichiarazioni, non riguarda infatti la proprietà dell’opera realizzata; prevede invece che un operatore economico privato investa mezzi propri nel finanziamento di un’opera di pubblica utilità, ottenendo una graduale remunerazione nel tempo di questo capitale. Nel caso degli ospedali del Sior, il rientro dell’investimento viene garantito attraverso l’erogazione di servizi non sanitari e di manutenzione, con un livello dei servizi fissato su standard molto alti”.
“Pertanto – prosegue la nota – il piano economico finanziario del project è strutturato in modo da garantire il rimborso di quanto investito dal privato tramite il pagamento dei servizi, prevedendo un volume minimo garantito per alcune prestazioni. Da specificare inoltre che i servizi di supporto sono sempre affidati a ditte esterne e costituiscono comunque un costo per le aziende sanitarie, indipendentemente dal fatto che siano appaltati in maniera tradizionale (con gara regionale) o che vengano inseriti all’interno di una concessione di servizi come nel caso degli ospedali Sior”.
“In entrambi – prosegue l’Asl – i casi le regole di funzionamento dei servizi sono definite da un capitolato tecnico-prestazione e non possono essere modificati unilateralmente dal concessionario; la modalità di controllo della conformità igienico-sanitaria delle attività in concessione è sempre affidata al personale delle direzioni sanitarie ospedaliere e dell’ufficio tecnico, che effettua i relativi controlli e irroga le sanzioni previste dai capitolati tecnici laddove non siano raggiunti i livelli minimi di servizio richiesti. Anche i costi del project sono disciplinati con esattezza dalla convenzione sottoscritta, che è alla base del progetto e che è vincolante per le due parti: mensilmente vengono corrisposti i costi relativi alle prestazioni effettivamente erogate dal concessionario, mentre le prestazioni extra ed i volumi minimi non raggiunti sono riconosciuti annualmente in occasione del conguaglio, formulato in maniera unitaria fra i quattro ospedali Sior (conguaglio unitario), in modo da ottimizzare il costo complessivo dei servizi”.
“La cessione di quote del capitale di investimento – conclude l’Asl – costituisce dunque un’operazione finanziaria del tutto ininfluente sui costi e sulla qualità dei servizi erogati e non corrisponde al vero quanto sostenuto in merito agli effetti che la cessione di quote di capitale ad un altro ente potrebbe avere sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini o sul funzionamento del progetto”.