Coronavirus, Confartigianato chiede sostegni per le attività produttive

Negozi e locali deserti anche in lucchesia. Il direttore Favilla chiede l’intervento della politica
Pesanti ripercussioni sull’economia nazionale e locale. Questo l’allarme lanciato da Confartigianato Lucca in merito all’attuale situazione legata al Coronavirus. Secondo l’associazione di categoria, al di là del fatto che l’emergenza rappresenta un importante problema di salute pubblica visto l’alto livello di contagiosità per le persone, può comportare, non solo nei territori dove sono presenti dei focolai dell’epidemia ma per tutta l’Italia gravi ripercussioni sull’intero sistema produttivo nazionale. I primi effetti si vedono anche in lucchesia dove molte attività lamentano un sensibile calo della clientela.
Secondo Roberto Favilla, direttore della Confartigianato Lucca è necessario adottare non solo misure di sostegno per la liquidità di imprese e famiglie ma una sospensione degli adempimenti tributari e previdenziali e di ogni altro pagamento non solo nelle cosiddette “zone rosse”, ma anche nelle “zone gialle” in quanto, anche qui, vista l’incertezza della situazione, sono necessari interventi straordinari.
“Abbiamo rilevato – sottolinea Favilla – come pesanti saranno le ripercussioni sull’economia nazionale e locale, intervenendo questo evento in un quadro congiunturale che già prima dell’emergenza appariva in difficoltà. Occorre contrastare il duro colpo che sarà inferto dall’infezione del Coronavirus, all’immagine dell’Italia e del Made in Italy, con ripercussioni non solo sull’export, ma anche su fattori interni come già sta accadendo per l’annullamento di fiere di settore importanti, ad esempio Fiera del mobile a Milano e Cosmoprof a Bologna che ha ripercussioni pesanti sull’indotto collegato”.
“Non vanno sottovalutate nemmeno le ripercussioni della crisi sui settori del trasporto e della logistica – prosegue Favilla – basti pensare che il blocco di 4 principali porti del nord impedisce l’arrivo di container cinesi con effetti negativi sulle rispettive filiere. Ci sono anche ripercussioni locali, come lamentano alcune attività che erogano servizi alla persona per il calo della clientela forse legata più a fenomeni di paura che a rischi reali”.
“Insomma – conclude il direttore Favilla – la situazione è preoccupante più di quanto si pensi e va monitorata costantemente anche invitando i nostri politici locali ad attivarsi per adottare misure che non facciano aggravare una economia già di per sé in forte affanno”.