
Ci sono alcuni momenti storici che si caratterizzano per una grande turbolenza in relazione agli andamenti e gli umori fluidi del mondo della finanza. Proprio come quello che ci troviamo a vivere in queste settimane, per via della diffusione del Coronavirus che – dopo essere stato dichiarato pandemia dall’Organizzazione mondiale della sanità – ha portato scompiglio nei mercati internazionali. E’ in momenti come questo che si può aprire una riflessione sui cosiddetti beni rifugio: fare trading su di essi nelle fasi di tensione rappresenta infatti un’attività piuttosto conveniente. Al primo posto, per ordine di importanza e popolarità, c’è l’oro anche se non bisogna dimenticare che i beni rifugio sono anche tanti altri. In generale è possibile affermare che fare investimenti su un bene rifugio serve a rispondere a un bisogno di protezione nel corso di fasi storiche che siano caratterizzate da recessione economica, instabilità dei prezzi o crisi finanziaria. Ci sono molti buoni motivi per cui conviene rivolgersi ai beni rifugio in questi casi: per prima cosa consentono di proteggere le risorse investite, inoltre permettono di realizzare nel portafoglio una certa diversificazione. E’ possibile apprezzare i beni rifugio nel momento in cui avviene il crollo di altri asset, inoltre assicurano un positivo rendimento in caso di crisi economica. Sarà utile sfogliare la guida al trading online su Borsainside.com per valutare le opportunità legate al pianeta degli investimenti, specie in una fase storica come quella in corso. Tenendo presente che il metodo più semplice per investire su diversi beni rifugio in contemporanea è ricorrere al trading con CFD. Si tratta, in sintesi, di titoli e asset che – soprattutto nei momenti caratterizzati da grande incertezza a livello globale – si identificano come sicuri e certi. Cosa accade in questi casi? Che gli investitori scappano da tutti quegli asset che invece sono ‘non rifugio’ e più esposti alla turbolenza (un incremento legato alle quotazioni). Basta pensare al prezzo dell’oro, da tempo sulla cresta dell’onda: secondo recenti stime è possibile che si verifichi un rafforzamento ulteriore delle sue quotazioni relativamente all’emergenza del Coronavirus.
La mappa dei beni sicuri sui quali investire
Bisogna ricordare una regola generale in merito ai beni rifugio: per essere considerati tali devono vantare un’elevata liquidità per permettere di assumere posizioni nel momento stesso in cui dal mercato arriva una richiesta di questo tipo. Abbassare la guardia in un settore così fluido è un errore, ecco perché il consiglio è osservare sempre i precedenti storici, ricordando che certi asset considerati a volte come dei beni rifugio potrebbero non esserlo in situazioni diverse. Quando si parla di bene rifugio per eccellenza la mente corre subito all’oro: questa materia prima è considerata un ‘posto’ estremamente sicuro dove ripararsi, sia quando va in scena un’ondata di ribassi nelle piazze della finanza sia quando l’inflazione galoppa. Naturalmente tra le materie prime che rappresentano classici beni rifugio sono compresi anche platino, argento e altri metalli comunque preziosi anche se di minor pregio. Investire in simili asset consente di diversificare il proprio portafoglio e mettersi al riparo da possibili eventualità estreme. Anche il Forex presenta dei risvolti interessanti: il franco svizzero può essere annoverato tra i beni rifugio, infatti la Svizzera ha un’economia stabile e un settore finanziario sicuro. In generale, tra i beni rifugio possono rientrare anche opere d’arte, immobili, gioielli e vini anche se si tratta di casi particolari nei quali l’intervento e il consiglio di consulenti esperti è d’obbligo. Per capire, chi compra quadri o vino nelle botti immagina di mettere a segno un investimento redditizio sul lungo periodo: bisogna sempre tenere presente che l’acquisizione di pregio e valore non avviene però in modo automatico solo con il passare del tempo, dunque siamo più nell’incertezza. Questo vale anche per gioielli, orologi preziosi e – anche se non sempre – per gli immobili. Il ‘mattone’ soprattutto in Italia è universalmente identificato come un bene rifugio. La differenza qui la farà la ‘fascia’ di appartenenza: se stiamo parlando di palazzi d’epoca, attici e appartamenti di grande prestigio allora potrà configurarsi un’operazione interessante. Facciamo infine un accenno anche alle azioni dei beni rifugio, cioè titoli che sono destinati a risentire in via minore delle turbolenze nei mercati: riguardano settori come salute, servizi pubblici e beni di consumo primari insomma cose alle quali nessuno è disposto a rinunciare.