Commercio alimentare, i sindacati: “Sempre più urgente ridurre l’orario di apertura”

Filcams, Fisascat e Uiltucs: “Poca sicurezza per i lavoratori e sta diventando un problema di ordine pubblico”
Una nuova richiesta di intervento per ridurre orari e aperture dei supermercati. A tornare all’attacco sono Sabina Bigazzi della Filcams Cgil, Giovanni Bernicchi della Fisascat Cisl e da Roberto Pacini di Uiltucs Toscana.
“Abbiamo – dicono i sindacalisti – ormai più volte richiesto un intervento urgente volto a ridurre l’orario di apertura del commercio alimentare, sia per quanto riguarda gli orari di apertura giornaliera sia per quanto la chiusura domenicale. Siamo ancora più convinti ora della necessità impellente di intervenire in tal senso”.
“La tensione nei punti vendita – prosegue la nota – è diventata altissima, anche alla luce della notizie di alcune positività al Covid registrate fra i lavoratori dei supermercati della nostra provincia, alcune anche con implicazioni patologiche molto serie. Molte lavoratrici e lavoratori hanno richiesto i congedi previsti dal decreto Cura Italia e giustamente. Le aziende per far fronte alle assenze sopperiscono con lavoratori interinali che, senza nulla togliere loro, sono assolutamente impreparati ad affrontare una situazione come questa”.
“Anche i lavoratori del commercio – dice il sindacato – sono cittadini ed hanno la necessità di essere tutelati. La teoria che i supermercati debbano stare aperti il più a lungo possibile è del tutto infondata: non diluirebbe affatto la presenza delle persone, bensì esporrebbe ancora più persone e per un tempo ancora più lungo. Inoltre l’apertura 7 giorni su 7, qualunque sia la durata dell’orario di apertura, non consente la sanificazione a fondo, o quanto meno non come potrebbe essere effettuata in una giornata di chiusura”.
“Accanto a questo – dicono Bigazzi, Bernicchi e Pacini – ci sono i comportamenti a dir poco irresponsabili di troppe persone che continuano ad andare al supermercato tutti i giorni magari solo per due cose o che vanno in compagnia e prendono un carrello ciascuno per fingere che non sia così. Già, perché le lavoratrici ed i lavoratori dei supermercati conoscono le persone, e le riconoscono, e sono perciò i testimoni più attendibili di quanto affermiamo. Andare al supermercato è diventato il pretesto per uscire e magari per incontrarsi, rischiando così di renderlo il luogo di maggior contagio. Si arriva agli estremi a cui abbiamo assistito ieri a Viareggio, e non solo: all’ingresso del turno del mattino (i lavoratori ovviamente entrano ben prima dell’orario di apertura al pubblico) alle 5,30 c’era già una coda di persone enorme, e molte altre in auto che attendevano. Incuranti, evidentemente delle disposizioni”.
“Il problema sta diventando sempre più grande – prosegue il commento – fino a rasentare ormai l’insostenibilità. A nostro avviso, sta diventando un problema di ordine pubblico. Tanto è che si stanno anche verificando episodi gravi ed inaccettabili addirittura di violente aggressioni ai lavoratori. Infatti non più tardi di ieri un lavoratore di un supermercato di Livorno è stato violentemente aggredito da un cliente, tanto da dover essere rapidamente condotto al pronto soccorso, solo per avergli detto di mantenere le distanze di sicurezza. Continuiamo perciò a reiterare le richieste già fatte, ritenendo che stia diventando sempre più urgente, da parte delle istituzioni, un intervento volto a tutelare la salute, la sicurezza, e la sicurezza pubblica, per tutti i cittadini e tutte le cittadine impedendo rigorosamente comportamenti a dir poco scorretti, ed imponendone invece di adeguati alla emergenza che tutti noi stiamo vivendo”.
“Vorremmo altresì comprendere quale sia la logica per cui – concludono i sindatai – già all’inizio della settimana prossima, alcune attività commerciali presenti nella nostra provincia, quali Bricocenter e Brico Io, intendono riaprire al pubblico dopo una settimana di chiusura. Siamo certi che vorrete dare ascolto alle nostre richieste ed alle nostre segnalazioni”.