Celiaci, ai tempi del coronavirus c’è la soluzione per la spesa

6 aprile 2020 | 10:24
Share0
Celiaci, ai tempi del coronavirus c’è la soluzione per la spesa

Ci si può spostare per recarsi ai centri specializzati anche se sono fuori dal proprio comune. Il titolare di Mamey: “Era una questione da chiarire, noi abbiamo adottato tutte le misure di sicurezza”

La spesa è una reale neccessità per tutte le persone, ma chi deve acquistare prodotti senza glutine potrebbe incontrare delle piccole difficoltà. Come ad esempio non riuscire reperire alcuni tipi di prodotti che la grande distribuzione non mette a disposizione. Proprio per questo occorre specificare bene quali sono le disposizioni attuali e come muoversi per l’acquisto dei beni di prima necessità:

“I celiaci certificati hanno un budget di spesa mensile che viene fornito dall’Asl per l’acquisto di prodotti notificati dal Ministero, che ha un valore che varia a seconda del sesso dell’età – spiega Gabriele Bertolotti titolare del negozio senza glutine Mamey, in via Pisana a Lucca – Sono dei soldi che devono essere spesi completamente tutti i mesi altrimenti vanno persi. A marzo la regione Toscana ha permesso di estendere il contributo di spesa di marzo fino ad aprile. Quindi se non è stato speso il budget di marzo alcune persone si troveranno sul conto dei soldi in più ad aprile”.

Spostarsi dal proprio comune per raggiungere un negozio specializzato nella vendita di prodotti senza glutine è una questione di necessità?

E’ un’argomento che non viene trattato all’interno del decreto ministeriale in vigore. I prodotti senza glutine sono venduti anche nei centri di grande distribuzione, però la tipologia è scarsa, rivolgersi ad un centro specializzato è una condizione migliore per il cliente. L’Aic (associazione italiana celiachia) cerca di fare chiarezza nelle normativa vigente e sul suo sito si legge:

“L’acquisto di alimenti terapeutici, rientra tra i motivi di salute e comprovata urgenza stabiliti dall’ultimo Dpcm e, laddove sia comprovata l’impossibilità per il paziente di  reperire gli stessi presso il comune in cui si trova attualmente, si ritiene aderente alla norma lo spostamento verso altro comune”.

“Nel mio negozio ci sono almeno 1500 prodotti diversi – dice Gabriele – trovi di tutto e ciò permette di fare una spesa più varia, di qualità e in una sola volta. Abbiamo clienti che ci hanno raggiunto anche da comuni limitrofi come Massarosa. Quando sono stati fermati dalla polizia o dai carabinieri, spiegando la situazione, hanno dichiarato che nel loro comune non trovavano i prodotti necessari o li trovavano in scarsa quantità. Le forze dell’ordine compreso il problema gli hanno fatti passare, la celiachia è una malattia certificata ed è giusto che sia così. Abbiamo numerosi clienti che ci chiamano in negozio per farci questa domanda, siamo diventato un punto di riferimento in questo settore”.

Come in ogni altro negozio alimentare anche Mamey ha dovuto applicare numerose disposizioni di sicurezza, nonostante le dimensioni del negozio che non raggiungono quelli dei grandi centri commerciali:

“Abbiamo attivato l’ingresso calmierato di massimo due persone, in un negozio delle dimensioni di 100 metri quadri. In questo modo le distanze di sicurezza sono rispettate – aggiunge il titolare – I clienti che arrivano da noi, quasi sempre sono dotati di mascherina, ne caldeggiamo l’uso ma non obblighiamo nessuno, per adesso non ci sono disposizioni che indichino l’obbligatorietà. Sarebbe meglio che chi arriva le utilizzi per la nostra e la loro sicurezza, ma se c’è ancora difficoltà nel reperirle, capisco che non tutti possono averle. Comunque i clienti sono attenti c’è rispetto delle regole”.

Lo staff è dotato di mascherina e di tutto il necessario per la sanificazione di scaffali e bancone, quest’ultimo viene pulito al passaggio di ogni cliente. come i carrelli e le maniglie.

“In un primo momento reperire le mascherine non è stato facile neanche per noi che lavoriamo a contatto con il pubblico. Adesso siamo riusciti a risolvere questo problema – dice Valentina dipendente del negozio – Comunque c’è molto rispetto, la maggior parte della clientela è composta da persone conosciute. Invitiamo inoltre i clienti, per evitare attese, di chiamare in negozio per farsi preparare la spesa, in questo modo quando arrivano consegnamo la merce immediatamente. Abbiamo da poco inserito l’opportunità di una consegna a domicilio per il comune di Lucca e comune di Capannori a fronte di una spesa minima di una certa cifra.”.

In questo momento tutti i dipendenti del settore alimentare si stanno sacrificando, facendo turni di lavoro in più per far fronte a questa emergenza: “Faccio molti straordinari – prosegue Valentina – ma non sono un peso in questo momento perché stiamo facendo un lavoro necessario. Certo non possiamo essere totalmente tranquilli, però dopo i primi giorni si entra in una routine, la paura piano piano passa, non ci si pensa più come prima e si cerca di mantenere alto il livello di guardia”.