Ego Wellness Resort, lettera aperta per chiedere attenzione al settore fitness

Le principali aziende del settore vogliono risposte concrete: “FInanziamenti a fondo perduto e credito d’imposta sulle locazioni”
Erano gli anni Ottanta, quando parole come fitness e wellness iniziavano timidamente a circolare. Fino ad allora, dominavano i miti di Jane Fonda e dei bodybuilder, mentre l’idea di un’attività fisica per tutti e non esasperata, risultava ancora fuori moda.
Oggi la situazione è cambiata. Con le sue 25mila aziende e un giro d’affari di 12 miliardi annui, per l’economia italiana il fitness è una risorsa fondamentale. Sono 120mila le palestre e gli impianti sportivi sul nostro territorio, frequentati da oltre 20 milioni di italiani: per un totale di un milione di posti di lavoro. Notevole poi, l’impatto sulla salute e la società: il fitness promuove sani stili di vita, prevenendo obesità, malattie cardiovascolari e tumori.
A dirlo è la stessa Organizzazione mondiale della sanità nel suo Global recommendations on physical activity for health: pubblicato nel 2010, il documento ribadisce l’importanza dello sport contro le malattie non trasmissibili, elaborando raccomandazioni sull’attività fisica più appropriata per ogni fascia d’età. E puntualizzando: “Ci rivolgiamo ai responsabili delle politiche a livello nazionale”.
Ed è alla politica che oggi si appellano gli operatori del settore italiano. Con una lettera presentata il 7 aprile al presidente del consiglio e ai ministri della salute e dell’economia, le principali aziende del fitness, sport e salute propongono una serie di risposte concrete alla crisi da Covid-19.
Fra queste, anche la Ego Wellness Resort di Lucca: fondata nella primavera del 1983, la Ego è ormai un punto di riferimento per il fitness italiano. Ed oggi, a distanza di 23 anni dalla data d’inaugurazione del centro di Sant’Alessio, il titolare Renato Malfatti dichiara, preoccupato: “Proprio per avere al suo centro la salute dei cittadini, il settore merita una diversa e più dignitosa considerazione da parte dell’opinione pubblica e soprattutto di tutti gli apparati governativi. Perciò insieme ad alcune tra le più importanti aziende italiane del settore, Ego Wellness Resort ha aderito alla stesura e alla divulgazione di una lettera aperta, promossa a sostegno del settore fitness, sport, salute. Servono con urgenza risposte forti e concrete alla crisi: la totale chiusura delle palestre sta mettendo in ginocchio l’intero settore”.
Come discoteche, bar, cinema, e molte altre attività, anche le serrande dei centri fitness sono chiuse dal 9 marzo. E gli esperti avvertono: solamente quando l’R0, ovvero il tasso di contagiosità del virus sarà inferiore o uguale allo 0,5, inizierà la cosiddetta fase 2: il graduale ritorno alla normalità. Un processo lento e prudente, che probabilmente avverrà per fasi. Non tutto riaprirà subito, e non con le stesse modalità: anche le palestre dovranno assicurare specifiche misure di sicurezza. Quali? E chi sarà a stabilirle?
Proprio per rispondere a queste e ad altre questioni – si legge nella lettera – le aziende di fitness si rivolgono al governo con una serie di proposte concrete. A partire dall’istituzione di un comitato tecnico con il ministero della salute, per concordare le regole su una riapertura il più rapida possibile delle attività: mettendo – si sottolinea nella lettera- sempre al centro la salute delle persone.
Centrali rimangono anche le tutele dei lavoratori, con l’estensione e il potenziamento degli ammortizzatori sociali per i collaboratori delle aziende, in ogni forma: dipendenti, partite Iva e contratti sportivi.
“A fronte della crisi di liquidità – dicono le aziende di settore – servono inoltre maggiori finanziamenti a fondo perduto e/o tassi zero con ammortamento a 10 anni: per investimenti in formazione, in innovazione tecnologica e in consulenza, garantendo la competitività del settore. Infine, si richiede l’estensione del credito d’imposta sulle locazioni immobiliari anche per le categorie catastali D6 e D8: disposizione essenziale per la sopravvivenza di molte attività”.
Sono misure necessarie, spiegano le aziende, per salvare una fetta fondamentale dell’economia italiana, ma anche e soprattutto per la salute dei cittadini e la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale: “La palestra è un investimento in salute: star bene conviene – si legge nella lettera – Alle persone, allo Stato, alle imprese. E proprio in questo momento, nella lotta al Covid-19, è fondamentale favorire l’esercizio fisico per rafforzare le difese immunitarie, migliorare il funzionamento degli apparati cardio-respiratorio e conservare e, se possibile, migliorare, la salute dei cittadini. Avanziamo pertanto un’ulteriore misura: rendere detraibili in dichiarazione dei redditi le spese per l’attività fisica, da parte di tutti i cittadini e senza limiti d’età”.