Spera (Conflavoro): “Commercio, stop affitti e tasse per ripartire”
L’esercente: “Le attività non hanno liquidità, per la fase 2 serve il massimo sostegno”
Martino Spera presidente di Conflavoro, commercio e turismo di Lucca, rappresentante delle categorie, ha le idee chiare sul dibattito in corso riguardo le riaperture delle attività ed espone le sue idee su un video caricato su Facebook. Il problema non è, a suo giudizio, se riaprire o meno, ma la tipologia di aiuti che vanno forniti a sostegno delle categorie per far fronte ai debiti che si stanno accumulando: “Le nostre aziende continuano a macinare debiti. Gli aiuti devono consistere nel fermare, azzerare e stoppare gli affitti. Gli affitti le nostre attività chiuse, non possono pagarli, lo stesso i locatori non possono accollarsi l’onere di questo debito – dice Martino Spera – Dobbiamo trovare un accordo con lo Stato, in modo che i locatori riescano ad avere dei rimborsi per queste cifre non percepite”.
“Le tasse vanno azzerate – prosegue individuando un’altra criticità – Un esempio su tutte? La tassa sui rifiuti, con un’attività chiusa non si fanno rifiuti, quindi le tasse sui rifiuti non si devono pagare”.
“I nostri dipendenti vanno aiutati perché possano andare avanti nella vita quotidiana. Quindi, prolungamento della cassa integrazione e di tutti gli altri generi di sostentamento”.
“Come ultimo aiuto, i finanziamenti delle banche – conclude Martino Spera – Le banche adesso ci devono aiutare, devono darci una mano e attivare i finanziamenti sopra i 25.000 euro, che alle piccole e medie imprese, con dei fatturati abbastanza importanti, servono per poter rimettere in circolo l’economia”.
“Il problema non è quindi, aprire o non aprire, ma aiuti o non aiuti. Noi dobbiamo essere aiutati, le nostre aziende devono avere: costi zero oggi, per poter ripartire bene domani alla fine di questo virus”.