Sul furgoncino come il padre ambulante: ritorno al passato per la famiglia Giannini

3 maggio 2020 | 15:40
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Sul furgoncino come il padre ambulante: ritorno al passato per la famiglia Giannini
Sul furgoncino come il padre ambulante: ritorno al passato per la famiglia Giannini
Sul furgoncino come il padre ambulante: ritorno al passato per la famiglia Giannini

Samuele, Ombretta e Samuela ripartono dalla consegna a domicilio come negli anni Sessanta: “Occorre sostenere le aziende che ripartono”

Ripartire. Ripartire il prima possibile, non appena permesso dal decorso della pandemia. Ma per farlo, servono sostegni economici e snellimento burocratico: questo l’appello dei commercianti lucchesi, fermi da quasi due mesi.

Fra questi, la famiglia Giannini, titolare di Quick Moda: l’azienda d’abbigliamento nata nel 1979 dai sacrifici di Ezio, che negli anni Sessanta consegnava a casa con il suo furgoncino. Una vera e propria merceria mobile, oggi d’ispirazione ai figli Samuele, Ombretta e Samuela nel loro nuovo “servizio delivery”: un ritorno alle origini, dettato dall’emergenza economica.

Mio padre ha iniziato come ambulante. Andava di corte in corte con il suo furgoncino rosso, vendendo un po’ di tutto. Così facciamo noi oggi su Lucca: visto che fino al 18 non possiamo aprire i punti vendita, andiamo a trovare le persone a casa – racconta il figlio Samuele – Tanti i clienti storici, e si ricordano proprio di quando era mio padre a servirli. Ma tanti anche quelli nuovi, che ci scoprono sui social: infatti, il servizio funziona tramite le nostre pagine di Facebook, Instagram e Tik Tok, su cui pubblicizziamo i prodotti e indichiamo il numero da chiamare per l’ordine. Un’addetta risponde al telefono prendendo i contatti, e nel giro di 24 ore la merce viene recapitata a casa in totale sicurezza. Ovviamente i capi si possono cambiare senza nessun problema”.

Simone Giannini porta a porta furgoncino Quick Moda

“È una gioia lavorare così – spiega Samuele Giannini – Per i tre fratelli, non si tratta infatti di un semplice servizio a domicilio, ma un vero e proprio modo di comunicare e far sentire la propria presenza: ritroviamo il contatto con le persone, la cosa che più ci manca. Parlare col cliente e il sorriso di chi entra in negozio. In poche parole, recuperiamo la relazione umana, su cui si fonda il nostro lavoro”.

“Inoltre, è un modo per dire Ci siamo ancora al vostro fianco, e ci saremo anche domani. Non ci arrendiamo. E devo dire che l’apprezzamento è tanto, perché portiamo nelle case un po’ di normalità, che tanto manca in questi giorni. Ma anche tranquillità: siamo una realtà conosciuta che infonde sicurezza e fiducia, disponibile oggi come ieri per ogni esigenza e consiglio”.

Presente su Lucca dal 1979, prima con Quick a Porcari, poi con Generale Lee in via Fillungo, Gallery e l’outlet Borgonew sulla Pesciatina, l’azienda si è espansa anche su Pisa e Livorno. Un totale di sei negozi, che riapriranno a partire dal 18 maggio: “Riapriremo con tutte le disposizioni necessarie, che stiamo già mettendo a punto: facendo entrare un certo numero di persone, offrendo orari di apertura prolungati e anche un servizio su appuntamento per chi lo desidera. Ma la consegna a domicilio su Lucca continuerà insieme alla riapertura, che avverrà in totale sicurezza – spiega Giannini – Ci stiamo adoperando per sanificare i capi provati con uno speciale liquido vaporizzato, cosicché sia possibile utilizzare le cabine senza fare acquisti alla cieca. Questo in aggiunta alle procedure che già conosciamo bene: il disinfettante per le mani, le mascherine per dipendenti e clienti, la distanza di sicurezza. Alla cassa, la barriera trasparente già presente nelle farmacie e in alcuni supermercati, e i locali saranno sottoposti a completa sanificazione prima della riapertura”.

Una riapertura che tuttavia, non è sinonimo di ripartenza. Cosa realizzabile solo con aiuti importanti da parte delle istituzioni: governo, Regione e Comuni. Interventi di natura economica, per sostenere le spese di attività serrate da due mesi, con un fatturato pari allo zero. Insieme a misure per incentivare la mobilità verso il centro dalle zone limitrofe e provincia: per i commercianti sarà infatti necessario recuperare questa clientela per ovviare all’assenza di turismo, il pane di Lucca, Pisa e Livorno.

Sono città che da giugno a settembre vivono di turismo, e farle rinascere sarà un problema – dice, preoccupato, Samuele – Bisognerà incentivare i visitatori dalle città vicine e dalla provincia: perciò, speravo nel mantenimento delle strisce blu gratuite, mentre dal 5 maggio si tornerà a pagare. Come disposto ieri dall’amministrazione, da martedì i parcheggi blu torneranno a pagamento ma Carducci e Palatucci resteranno totalmente gratuiti fino al 31 dicembre. A livello nazionale, abbiamo usufruito della cassa integrazione e del deposito contributi da cui adesso siamo esenti, ma torneremo a pagarli: il vero punto interrogativo è come, con due mesi di stop, senza fatturato?”.

“Per ripartire – conclude – a noi commercianti servono misure di sostegno economico concreto da parte delle istituzioni, che tengano conto di una perdita di incassi per due mesi. Parallelamente, è necessario uno snellimento della burocrazia, perché se gli aiuti economici rimangono bloccati, è come se non ci fossero affatto. Infine, chiedo maggiore chiarezza sulle regole per la messa in sicurezza dei locali: non vogliamo assolutamente riaprire per forza, ma quando il decorso della pandemia lo permetterà, e con la possibilità di offrire la massima tranquillità ai nostri clienti. Ma come facciamo senza una regolamentazione chiara?”.