Tpl, botta e risposte One Scarl-Regione sui debiti dell’ente

L’azienda denuncia 110 milioni in meno, per Firenze sono 30
Trasporto pubblico, continuano a volare gli stracci fra le aziende del consorzio che ha perso la gara regionale e la Regione.
“Ammonta ad oltre 110 milioni di euro l’importo che, sommandosi dal 2018 ad oggi, la Regione Toscana è in grave ritardo nell’erogare a favore delle aziende del tpl toscane che compongono One Scarl, il raggruppamento di aziende nato per effettuare servizi durante il contratto ponte”. Così la nota ufficiale di One Scarl.
“Ciò comporta – spiega l’azienda – difficoltà operative significative per le aziende, le quali sono impegnate quotidianamente sul territorio nel garantire il diritto alla mobilità nella complessa fase in atto e per tutelare la regolarità dei pagamenti a beneficio dei lavoratori e dei fornitori del settore. I mancati introiti ammontano ad oggi ad oltre 113 milioni di euro, cifra composta dalla somma di molti crediti non pagati dalla Regione a partire dal 2018 e sui quali occorre fare chiarezza, nell’ottica della indispensabile trasparenza che cittadini e stakeholders legittimamente richiedono”.
“Si tratta, in particolare – si legge nella nota – di 97 milioni di corrispettivi dovuti per i servizi svolti durante il biennio di contratto ponte 2018/2019 e, successivamente, in atto d’obbligo nelle prime sei mensilità del 2020. A questa cifra si debbono aggiungere 15,8 milioni di euro di contributi residui per nuovi autobus già acquistati dalle aziende nelle annualità 2018, 2019 e 2020, durante le quali nonostante il perdurare della situazione di incertezza le aziende hanno continuato ad investire nel rinnovamento della flotta. In questo scenario già profondamente complesso e che pone le aziende in difficoltà evidenti, oltre ai citati 113 milioni di pesante debito della Regione Toscana nei confronti delle aziende, non possono essere trascurati gli ulteriori 32 milioni di euro di mancati ricavi da traffico registrati durante il lockdown per la pandemia Covid-19 (caratterizzata dal drastico calo dei passeggeri con punte fino al 90 per cento) per i quali si auspicano concreti ed urgenti sviluppi di provvedimenti normativi sia a livello nazionale sia regionale”.
La risposta della Regione
“Le aziende del consorzio rivendicano somme, per riscuotere le quali occorre però presentare una documentazione completa. La Regione in tutti questi mesi ha sempre fatto quanto possibile per consentire alle aziende di portare avanti il servizio, per garantire uno stipendio ai lavoratori del settore e in generale per venire incontro agli interessi dell’utenza. Non comprendiamo quale sia lo spirito che anima questo atteggiamento a fronte dell’impegno dimostrato, e neppure come sia stata calcolata la cifra di cui sarebbero ‘creditici’ le aziende del consorzio”. L’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli replica alle contestazioni contenute nel comunicato diffuso stamattina dal consorzio One Scarl, il gruppo di imprese che riunisce tutti gli attuali gestori del servizio di trasporto pubblico su gomma in Toscana e che ha partecipato alla gara per il tpl su gomma con la denominazione Mobit, secondo il quale ammonterebbe a 110 milioni la somma che la Regione deve alle aziende del consorzio.
Secondo i calcoli effettuati dagli uffici regionali emerge infatti che One scarl deve ancora fatturare in modo corretto circa 30 milioni di euro. “Somma che la Regione è pronta a liquidare – sottolinea Ceccarelli – a fronte della presentazione della corretta documentazione. Sappiamo benissimo i vincoli cui è sottoposta la Pa quando si tratta di liquidare quanto dovuto in base ai contratti di servizio. Nel caso specifico è necessario che la rendicontazione sia in linea con quanto previsto dalla legge”.
Sempre secondo gli uffici, che hanno cercato di ricostruire l’importo di 97 milioni (che secondo il consorzio sono corrispettivi dovuti per i servizi svolti durante il biennio di contratto ponte 2018/2019 e, successivamente, in atto d’obbligo nelle prime sei mensilità del 2020), One Scarl avrebbe considerato gli atti d’obbligo nella misura impegnata dai decreti dirigenziali senza tenere conto del programmato post-covid, sommato a questo il 50 per cento dell’importo massimo riconosciuto per il contratto collettivo nazionale di lavoro (14,5 milioni) e ritenendo come già dovuto il riequilibrio richiesto per il 2019.
Riguardo poi, si legge ancora nella nota di One Scarl ‘ai 15,8 milioni di euro di contributi residui per nuovi autobus già acquistati dalle aziende nelle annualità 2018, 2019 e 2020’ sempre gli uffici sottolineano che dal marzo 2020 ad oggi sono stati liquidati al consorzio oltre 76 mln di cui quasi 67 per corrispettivi e 9,3 per anticipo piano bus Consip e saldo Piano bus di cui alla delibera 98 del 2017.
“Siamo consapevoli della delicatezza del momento – conclude l’assessore – sia per l’emergenza sanitaria che per il passaggio di consegne, ma siamo convinti di aver agito e di continuare ad agire nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini. Ripeto, la Regione è pronta a liquidare eventuali corrispettivi dovuti a fronte della presentazione della corretta documentazione. Ed è nostro interesse farlo per tutelare appunto gli interessi di chi lavora e di chi usufruisce del servizio”.