Per la vendemmia manca manodopera, la crisi covid si fa sentire anche a Lucca

22 agosto 2020 | 15:47
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Per la vendemmia manca manodopera, la crisi covid si fa sentire anche a Lucca

L’allarme arriva da Fedagripesca Confcooperative Toscana. La fattoria Del Teso: “Effetti negativi anche sulla cantina con tanti turisti in meno”

Filari pieni, uva pronta per la raccolta. Dopo mesi di maturazione, anche quest’anno in Toscana parte la vendemmia: ma a scarseggiare sarebbero i braccianti. L’allarme arriva da Fedagripesca Confcooperative Toscana, che avverte: “Mancheranno 5.000 stagionali stranieri per via delle restrizioni causate dal Covid”. Un’emergenza che non sembra toccare Lucca, provincia a bassa popolazione agricola e vinicola con due realtà di grandi qualità: Montecarlo e Colline Lucchesi.

“Sicuramente le zone a più alta densità vitivinicola servono braccianti stranieri, e si può verificare una effettiva carenza di personale. Mi riferisco per esempio al Chianti, con aziende che per le dimensioni o per le caratteristiche delle uve da ottenere, necessitano una elevata intensità di manodopera, ma è un problema che non ci riguarda: siamo una realtà piccola che utilizza da sempre forze interne e la macchina. Questa per la raccolta dell’uva destinata al vino fermo, mentre quella del vinsanto la raccogliamo a mano con personale dipendente nostro”.

A parlare è Nicola Lunardi, enologo responsabile di cantina della fattoria Del Teso, nel comune di Montecarlo. Una proprietà contesa fin dal medioevo da nobili e abati, oggi all’avanguardia nelle tecniche d’impianto e nei procedimenti enologici, e specializzata nel vino dolce: “Siamo partiti giovedì con la raccolta per il vinsanto 2020, per cui siamo famosi sul territorio. Una produzione che svolgiamo non con il metodo tradizionale, ma con la vinsantaia storica nel sottotetto selezionando le migliori uve bianche, in gergo ‘gli scelti’. Le prospettive della stagione sono molto buone, la qualità dei grappoli è ottima e sana: l’unica preoccupazione si è verificata nel mese di giugno, perché il freddo ha favorito una leggera posticipazione della vendemmia nella nostra zona. Tuttavia ne giova sicuramente il profilo acidico delle uve. Per la produzione di vini fermi bianchi, la raccolta partirà il 25 agosto, una settimana di ritardo nella media degli ultimi anni” spiega Lunardi.

“Rispetto all’anno scorso forse siamo su quantitativi inferiori di uva per via di alcune criticità meteo-climatiche, ma senza riscontrare danni particolari. Infatti, non ci preoccupa la quantità quanto la qualità, molto buona e promettente. L’unica vera criticità purtroppo è data dal coronavirus, che ha azzerato le presenze di turisti in cantina, quindi la conseguente vendita diretta dei prodotti. Inoltre – continua – non abbiamo gli studenti di istituti superiori e università che ogni anno scelgono la fattoria Del Teso per periodi di tirocinio formativo, a causa dell’incremento della burocrazia legata al Covid. Tuttavia non riscontriamo affatto un calo delle richieste di lavoro: è da luglio che ricevo curriculum e chiamate”.

Una domanda principalmente italiana, da giovani come anziani, senza distinzione di sesso né età: “Sono neolaureati, studenti, pensionati, e tanta gente che ha perso il lavoro e cerca un impiego. Sia uomini che donne. Giovanissimi no, intono ai 18 anni pochissimi: molti invece i ragazzi in cerca di occupazione o come lavoro da affiancare agli studi – spiega l’enologo – Tuttavia nella nostra piccola realtà non utilizziamo questa manodopera per motivazioni di opportunità, ovvero c’è un bisogno oggettivo inferiore determinato dall’uso della macchina. Però la gente chiama, la necessità e voglia di lavorare c’è: assumendo ogni curriculum arrivato, la vendemmia poteva essere effettuata anche solo a mano”.

Situazione simile per la fattoria Sardi, azienda specializzata in Igt toscani rosati, doc rossi e bianchi delle colline lucchesi, che conferma: la richiesta di lavoro per la vendemmia non manca. “Come tutti gli anni, per la raccolta dell’uva anche questo abbiamo ricevuto molti curriculum. Soprattutto da giovani locali, ma anche dal territorio nazionale, di stranieri invece molto pochi. Al contrario, si è verificata una carenza di personale con l’arrivo del Covid e subito dopo: un’emergenza ulteriormente aggravata dal meteo di marzo, con grandine e gelata, e il conseguente calo della produzione di uva rispetto all’anno scorso – A parlare è Nina Giustiniani, che insieme al marito Matteo Giustiniani e al fratello gestisce la fattoria Sardi-Giustiniani: una realtà di tradizione famigliare in conduzione biologica e biodinamica, completa di agriturismo – Sarà una vendemmia meno abbondante, ma la qualità sembra davvero ottima: le prospettive sono davvero positive. Per quanto riguarda il lavoro legato all’agriturismo, dipende tutto dal Covid: a seconda di come si evolverà la pandemia, se ci sarà o meno una seconda ondata e dalle decisioni nazionali e comunitarie”. Osservazioni condivise da Nicola Lunardi: “Io credo che la gente abbia voglia di evasione e di degustare buoni vini, godendosi le bellezze della Toscana: ma bisogna vedere se il Covid lo permetterà”.