Attività economiche, l’allarme di Cna: “Centinaia di aziende lucchesi a rischio chiusura”

26 ottobre 2020 | 13:31
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Attività economiche, l’allarme di Cna: “Centinaia di aziende lucchesi a rischio chiusura”

Il commento del presidente Andrea Giannecchini al nuovo decreto del governo

Centinaia di aziende rischiano la chiusura“. E’ questo l’allarme lanciato da Cna Lucca all’alba del nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri che ora chiede misure incisive per evitare il deserto economico.

“A questo punto il rischio è molto concreto: se il governo non metterà in campo subito misure incisive e tempestive di aiuto alle imprese, in provincia di Lucca centinaia di aziende rischiano di chiudere per non riaprire mai più. Le chiusure decise dal governo – prosegue il presidente di Cna Lucca Andrea Giannecchini – dimostrano che ancora una volta siamo arrivati impreparati e male organizzati ad affrontare la nuova emergenza. Imporre la chiusura di tante attività economiche può penalizzare in modo irreparabile il mondo della piccola e media impresa”.

Organizzazione di eventi, cultura, sport, tempo libero, palestre, piscine, pub, ristoranti, bar: sono queste le attività economiche direttamente penalizzate dal nuovo decreto. “Per tutte queste imprese, che rappresentano migliaia di posti lavoro in provincia di Lucca – spiega Giannecchini – servono aiuti seri e sostanziosi. Non basterà ripianare le mancate entrate che saranno determinate dalla nuova chiusura forzata. Servono aiuti strutturali e tempestivi, tenendo conto che tutte queste imprese hanno già subito seri danni e forti riduzioni di fatturato a causa del precedente lockdown”.

“Le chiusure – spiega il presidente Cna – vanno annunciate dopo e non prima di aver chiarito il quadro di aiuti a sostegno delle imprese. In passato gli aiuti dello Stato sono stati ampiamente sottodimensionati e in ritardo rispetto alle aspettative e alle reali necessità delle nostre aziende. Bisogna mettere in campo al più presto misure fiscali: stop ai versamenti di Imu e Tari, ma anche alle altre imposte in scadenza per un lungo periodo di tempo. Bisogna farlo e bisogna farlo subito – conclude Giannecchini – se non vogliamo ritrovarci a vagare in un deserto economico nel giro di poche settimane”.