Sofidel, primo sciopero per l’integrativo, i sindacati: “Le nostre richieste economiche sono legittime”

Le sigle e le Rsu all’azienda: “Il vero sconcerto dilaga tra le maestranze del gruppo”
Interrotta la trattativa per il rinnovo del contratto di secondo livello per le quattro cartiere del gruppo Sofidel e aperto lo stato di agitazione sindacale con un primo sciopero effettuato per l’intera giornata, nelle quatro cartiere del gruppo, con tassi di adesione definiti dai sindacati ‘altissimi’.
“Un segno – dicono le segreterie territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Toscana e Ugl e le Rsu degli stabilimenti – che lo “sconcerto” dilaga di più e abbondantemente tra le maestranze del gruppo, che avevano consegnato un mandato chiaro alle Rsu e alle organizzazioni sindacali, riguardo alle richieste da portare avanti e su quali comportamenti adottare, in caso di rifiuto ad accettarle, da parte dell’azienda. Abbiamo potuto apprendere dagli organi di stampa che l’azienda non ha perso tempo a definirsi “sconvolta” per la scelta fatta dalle rappresentanze sindacali, asserendo che questo tipo di cifre non sono presenti sul territorio e nemmeno nel resto d’Italia, che l’aumento economico è senza precedenti. Rifletta oggi, alla luce degli scioperi”.
“Ricordiamo all’azienda – proseguono i sindacati – che a due delle quttro cartiere del gruppo, nonostante una negoziazione comune ormai decennale, ha mantenuto un montante del premio di risultato più basso. Per anni abbiamo chiesto inascoltati che questo gap fosse colmato. Sul versante dell’inquadramento professionale, per anni hanno disconosciuto professionalità che loro stessi hanno creato nelle aziende e vorrebbero continuare a farlo, nonostante il contratto nazionale abbia aperto alla possibilità che esse vengano riconosciute. Quanto hanno risparmiato? E quanto hanno continuato a farlo, sulle richieste di aumenti economici, come è avvenuto per il lavoro festivo, dove sono venuti con la calcoltrice in mano a proporre 2 euro di aumento, con la giustificazione che si stava attraversando una situazione di difficoltà, salvo, poi, uscire con comunicati stampa dove si complimentavano per le buone performance ottenute nel 2019 e quelle ancora migliori che si stanno registrando nel 2020?”.
“Ieri mattina, addirittura – concludono i sindacati – hanno chiuso la riunione dichiarando quasi una situazione di recessione, rispetto al comparto nel quale operiamo. Proprio quest’anno. E dopo le dichiarazioni che abbiamo rilasciate e che abbiamo riportato sopra. Le richieste economiche sono del tutto legittime“.