Balneari, Cna: “Ora il settore ha bisogno di certezze”

Oggi (11 dicembre )si è svolto l’incontro online tra l’associazione e alcuni parlamentari
Difesa dell’estensione al 2033 delle concessioni demaniali marittime attualmente valide e risposta alla lettera di messa in mora inviata dalla Commissione europea al nostro Paese. Sono questi i due punti cardine affrontati nell’incontro online che la Cna Balneari ha svolto oggi (11 dicembre) con la partecipazione sia dei rappresentanti Cna di tutto il territorio nazionale sia di parlamentari.
“La tutela delle imprese balneari, soprattutto in questo periodo di forte incertezza causato dalla pandemia e dal conseguente blocco degli investimenti – ha detto Sabina Cardinali, portavoce nazionale Cna Balneari – deve essere prioritaria”.
“Ad agosto gli arrivi in Italia hanno superato in località marittime e montane quelli del 2019. Questo evidenzia quale volano può ancora essere il turismo per la nostra economia. Il demanio marittimo va, quindi, difeso: le piccole imprese balneari sono una vera potenza per il Paese – ha sottolineato Cristiano Tomei, coordinatore nazionale Cna Balneari – Abbiamo bisogno che la politica si faccia ambasciatore del nostro messaggio verso la Commissione Europea nella difesa della norma e specialmente nella tutela delle nostre piccole imprese”.
Tutti gli interventi dei politici presenti sono andati nella stessa direzione. Dagli interventi di Umberto Buratti, commissione finanze della Camera, di Massimo Mallegni, commissione lavori pubblici del Senato, di Sara Moretto e di Riccardo Zucconi, commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera, è emerso il sostegno e la vicinanza alla causa di Cna Balneari: l’esigenza di dare all’Europa una risposta che possa portare al delinearsi di un quadro normativo adeguato sia per la Commissione europea sia per il nostro Paese, tenendo conto delle sue peculiarità. Gli avvocati che hanno partecipato, tra cui Roberto Righi, hanno espresso quanto sia complessa giuridicamente la problematica, che non è possibile eludere. Ne è emerso che il principio di concorrenza deve recedere nel momento in cui viene pregiudicato il legittimo affidamento e il diritto di proprietà del concessionario balneare.
“Il settore della balneazione ha adesso bisogno di certezze. E’ il momento di agire. Come Cna – ha concluso Tomei – siamo fiduciosi che il Governo possa accogliere il nostro appello e rispondere alla lettera di messa in mora entro i 90 giorni previsti. Noi continueremo a dare il nostro contributo nel dare voce alle piccole imprese del comparto”.