Code alle Poste, i sindacati: “Serve maggior tolleranza e rispetto per i dipendenti”

Le segreterie provinciali tornano a chiedere un incremento dell’organico e scrivono al Prefetto per chiedere maggiore attenzione alla sicurezza nelle file esterne
“Le code e le lunghe ore di attesa danno noia anche a noi”. Così le segreterie provinciali Slc Cgil, Slp Cisl e Uil Poste di Lucca si uniscono al coro dei dipendenti delle Poste Italiane per chiedere maggior tolleranza e all’azienda di incrementare il personale.
“Lavorare a uno sportello in un ufficio postale o sul recapito in tempi di corona virus, è come essere applicati a una catena di montaggio, perché da inizio turno fino al termine della giornata lavorativa, non si hanno a disposizione pause di alcun tipo – mettono in evidenza i dipendenti -. Siamo continuamente oggetto di una campagna denigratoria e diffamatoria sui giornali e social per le lunghe file di attesa o per le consegne dei portalettere ma qualcuno si è reso conto che tutti gli altri enti, come Inps, Agenzia delle Entrate, istituti al servizio del cittadino, alcuni servizi del Comune , non sono aperti al pubblico mentre Poste dal primo lockdown non ha mai chiuso”.
“Gli operatori postali ci sono sempre stati dal primo lockdown ma il loro lavoro è estenuante, specialmente se a corredo ci sono le ingiurie e le aggressioni verbali e qualche volta fisiche – proseguono i sindacati -. Le code ci sono e sono legate a delle carenze di organico più volte denunciate in questo settore e in subordine sono dovute alla necessità di adeguarsi alle regole dettate dalle vigenti disposizioni in materia di assembramenti nei luoghi chiusi, previste dai vari Dpcm del Governo. Gli organici ormai sono ridotti all’osso e su Lucca e provincia ad oggi abbiamo ancora uffici razionalizzati, situazione che aggrava ed incentiva le lunghe fila che disturbano anche chi sta dall’altra parte del vetro. I nostri operatori non sono super eroi ma lavoratori e lavoratrici che ogni giorno senza sosta operano per fare un servizio utile alla collettività utile alla nostra Provincia”.
“Più volte abbiamo chiesto alle istituzioni una maggiore attenzione – proseguono le sigle -. Ieri abbiamo scritto al Prefetto per richiedere una maggiore attenzione sulla sicurezza per alle lunghe file esterne, per porre un freno alle intemperanze. Ognuno di noi in questo momento per il Paese sta cercando di lavorare come meglio può e soprattutto in merito alla sicurezza; una sicurezza che deve essere garantita al lavoratore e al cliente di Poste italiane. Alla base di tutto però c’è una grave carenza di personale alla sportelleria e al recapito. Non è responsabilità degli operatori ma di Poste che non rispetta gli accordi sottoscritti. Non dobbiamo essere intolleranti verso chi da sempre ha dato il proprio contributo, a chi ha sempre continuato a lavorare. A volte notiamo che frustrazioni nevrosi dovute a questa fase inquietante a questo clima surreale e di isolamento vengono scaricate anche verso i lavoratori di Poste ed è inaccettabile”.