Chiusure anticipate, Coldiretti: “Disparità ingiustificata a discapito delle enoteche”

20 gennaio 2021 | 15:21
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Chiusure anticipate, Coldiretti: “Disparità ingiustificata a discapito delle enoteche”

La denuncia del presidente di Lucca Andrea Selmi: “Il dpcm colpisce una sessantina di attività in tutta la provincia”

Il vino si potrà comprare al supermercato ma non in enoteca dopo le 18“. Così anche Coldiretti si schiera contro la chiusura anticipata delle enoteche a sostegno delle circa sessanta attività in provincia di Lucca penalizzate dall’ultimo decreto.

“La chiusura anticipata alle 18 – spiega Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca – discrimina ingiustamente le enoteche nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali resta correttamente consentita la vendita dei vini. Crediamo sia corretto dare una coerente interpretazione dell’ultimo Dpcm per evitare di danneggiare un settore da primato del Made in Italy”.

“L’entrata in vigore del Dpcm del 14 gennaio che vieta dopo le 18 la vendita con asporto ai bar senza cucina e a coloro che esercitano prevalentemente il commercio al dettaglio di bevande rischia di tradursi di fatto – denuncia Coldiretti – in una ingiustificata disparità di trattamento per la vendita di bevande alcoliche a discapito delle enoteche.  Infatti, fino al prossimo 5 marzo, l’acquisto dei predetti prodotti potrà essere effettuato anche dopo le 18 nella grande distribuzione e altri esercizi di vicinato che non abbiano come codici Ateco prevalenti quelli ricadenti espressamente nel suddetto divieto”.

“Le enoteche – commenta ancora Elmi – sono canali di commercializzazione fondamentali soprattutto per le piccole etichette e per le piccole aziende. Sono presidi di tipicità e di identità del territorio. Negli ultimi anni in provincia di Lucca c’è stata una interessante espansione di questo settore spinta anche da una maggiore cultura e consapevolezza da parte dei consumatori. Una tendenza che va sostenuta ed incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza. Il settore del vino è già tra i più colpiti dagli effetti delle misure restrittive anti Covid con la chiusura della ristorazione dove viene commercializzato più della metà in valore delle bottiglie stappate in Italia”.