Asporto fino alle 22 per enoteche e commercio al dettaglio di bevande, soddisfatta Coldiretti

Il presidente provinciale Elmi: “Superata una evidente disparità rispetto a negozi di alimentari e supermercati”. Plauso anche dalla Lega
“Il via libera all’asporto fino alle 22 per enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice Ateco 47.25), fermo restando il divieto al consumo sul posto, salva le circa sessanta enoteche presenti nella provincia di Lucca e supera l’ingiustificata discriminazione nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali è correttamente consentita la vendita del vino”.
È quanto afferma la Coldiretti Lucca, anche alla luce de necessario chiarimento sollecitato dal presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini, commentando il nuovo decreto varato dal presidente del Consiglio Mario Draghi dopo che quello precedente del 14 gennaio aveva vietato dopo le 18 la vendita con asporto.
Coldiretti aveva manifestato, già nelle scorse settimane, malcontento per l’esclusione delle enoteche. “Vino ed altre bevande – ricorda Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca – si potevano acquistare tranquillamente anche dopo le 18 nei negozi e nei supermercati ma non in enoteca. Era effettivamente incomprensibile. A pagare le conseguenze di questa disparità sono state le piccole etichette e le aziende vitivinicole di piccole dimensioni il cui canale di distribuzione principale e privilegiato sono appunto le enoteche ed i negozi di vicinato che sono presidi di tipicità e di identità del territorio”.
“Negli ultimi anni in provincia di Lucca c’è stata una interessante espansione di questo settore spinta anche da una maggiore cultura e consapevolezza da parte dei consumatori. Una tendenza che – conclude Elmi –va sostenuta ed incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza”.
Un plauso alla decisione arriva anche dalla Lega: “Condividiamo pienamente – afferma Elisa Montemagni, capogruppo in consiglio regionale – la decisione governativa che elimina l’iniqua disposizione, la quale penalizzava le enoteche a cui era inibita la vendita in modalità asporto dopo le 18″.
“Da sabato, dunque – prosegue il consigliere – questi esercizi commerciali saranno, giustamente, equiparati, dunque, ai normali negozi di alimentari o supermercati che non erano stati interessati dal divieto. Una vera e propria boccata d’ossigeno per il qualificato settore toscano-precisa l’esponente leghista-alle prese, purtroppo, come molti altri comparti, con una profonda crisi, stante la pandemia. Ampliare l’orario di vendita dei vini è, dunque, un’importante opportunità offerta ad un ramo commerciale che ha avuto, negli anni, una buona espansione, offrendo interessanti opportunità di lavoro a molti giovani; un modo, altresì, per valorizzare il legame con il territorio”.
“Una tendenza, questa – conclude Elisa Montemagni – che va promossa nel pieno rispetto delle norme di sicurezza“.