Sofidel, le Rsu: “Complimenti per il fatturato, ora è il momento di tornare al tavolo della trattativa”

5 marzo 2021 | 17:31
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Sofidel, le Rsu: “Complimenti per il fatturato, ora è il momento di tornare al tavolo della trattativa”

Le organizzazioni sindacali: “Non ci sono i soldi per rinnovare il contratto integrativo, secondo le richieste avanzate dai lavoratori per mezzo del sindacato. Però si vantano 2 miliardi e 173 milioni di vendite nette realizzate nel 2020”

“Sofidel ha centrato un risultato incredibile con gli oltre due miliardi di fatturato realizzati nel 2020. Complimenti, ma come avrà fatto?”. A dare una risposta sarcastica sono i rappresentanti della Slc Cgil, Fistel Cisl e Ugl Chimici.

“A questa domanda sanno rispondere i lavoratori che hanno consentito e stanno consentendo all’azienda di continuare a produrre e su quella produzione vendere e fare ricavi – spiegano le Rsu delle cartiere -. Eppure per loro non si spendono parole significative, forse perché si ritiene sufficiente la sola contropartita della retribuzione. E anche lì: quel fatturato consentirà di redistribuire secondo un meccanismo interno stabilito dall’azienda delle migliaia di euro a tutti i dipendenti, ma non a quelli della produzione. Per loro, se e quando va bene, come l’anno appena passato, ci sono, al massimo, qualche centinaia di euro. Non c’erano, però, i soldi per rinnovare il contratto delle festività, nel 2019, quando stavano già macinando quel fatturato e quegli utili che, all’inizio dell’anno successivo, prima della pandemia, sventolarono su tutta la stampa. Non ci sono i soldi per rinnovare il contratto integrativo, secondo le richieste avanzate dai lavoratori per mezzo del sindacato. Però si vantano 2 miliardi e 173 milioni di vendite nette realizzate nel 2020“.

“Però l’azienda paga ciò che lei ha offerto e così si ritiene apposto: ‘Voi la nostra offerta non l’avete ritenuta sufficiente, ma anche senza il contratto, noi i soldi che vi volevamo dare ve li riconosciamo’ – proseguono i rappresentanti sindacali -. Si trascura il fatto che da dicembre oltre 300 lavoratori stiano scioperando e si stiano privando di una parte della retribuzione, per ottenere condizioni più dignitose che l’azienda si può tranquillamente permettere. ‘Ma io ho pagato’, sostiene l’azienda. Così ci si tranquillizza: provano a tranquillizzarsi i Dirigenti, prova a tranquillizzarsi la Proprietà. I soldi che loro ci danno servono a loro, per provare a non sentire il rumore della protesta di tutti i lavoratori; per provare a non interrogarsi sulle ragioni che li muovono. E’ così che la coscienza si mette a posto?”

“E’ bene che sappiate che il problema, questa vertenza, non si risolve con i soldi che voi ci date: i soldi che i lavoratori vogliono sono i soldi del contratto integrativo che abbiamo chiesto di sottoscrivere, tenendo conto delle richieste avanzate – concludono Slc Cgil, Fistel Cisl e Ugl Chimici -. L’azienda vuole tornare o no al tavolo della trattativa per chiudere l’accordo? Non dica che non ha le condizioni. Non ci crederebbe nessuno”.