
Il mondo attuale dove la globalizazzione è arrivata a un punto che ormai si vede come un fenomeno inarrestabile, per quanto il mercato azionario è arrivato a tutti quanti per via dell’internet, e dove gli affari e relazioni tra stati sono fortemente interconnesse, le ipotesi delle bolle speculative raggiunge uno stadio di fondamentale importanza. La ragione si può spiegare in modo semplice: il mercato oggi non fa più non distingue fra stato o nazione, e procede legando sempre più le varie nazioni con le sue imprescindibili leggi nelle quali, talvolta, la natura umana trova una trappola.
Col termine “Bolla Speculativa” si intende un fenomeno durante il quale i prezzi di un asset aumentano in maniera crescente senza che tale aumento sia giustificato dai valori compatibili con le fondamentali economiche dello stesso. Il risultato è, dunque, un valore numerico che non riflette il valore esatto dell’asset considerate.
Con queste idee in mente teniamo il caso così recente deI Bitcoin. Si può affermare che questa valuta è di fronte a un bivio. Secondo alcune banche statunitensi, nei prossimi movimenti di mercato della crypto potrebbero ratificare definitivamente la affermazione del Bitcoin come mezzo di pagamento mainstream, o per il contrario rimandare l’asset verso una implosione speculativa, e ripetere la scena della boll ache tre anni fa fece precipitare le valute virtuali.
Secondo gli analisti, si è toccato “un punto di non ritorno”, che segue tre mesi ad alta volabilità Toccato dunque “un punto di non ritorno”, ad alta volatilità dopo la corsa forsennata dello scorso anno 2020, con il Bitcoin in grado di scavallare quota de 1 miliardo di dollari di market cap, quando poco prina aveva ritracciato una quota di 898 milioni.
Così le cose per il Bitcoin, si può pensare che il futuro è adesso, ma i mali di testa sono quelli di sempre: da una parte le grosse quantità di endorsement, dalle grandi banche internazionali alle corporate USA, dai colossi dei pagamenti digitali agli hedge fund, tutti in una maniera o altra si fanno sulla supervaluta del Bitcoin in una corsa incredibile.
Per altro sempre si trova il rischio regolamentazioni, suggerite a più riprese dal segretario al Tesoro USA, Janet Yellen, e dalla presidente della Commisione europea, Ursula von der Leyen, nonostante c’è anche la volabilità che potrebbe mettere a prova l’efficenza del Bitcoin come mezzo di pagamento mainstream e i grossi dubbi sulla ecosostenibilità delle attività di mining, in un mondo ogni volta più disciplinato dai criteri acologici, sociali e di governo. In conclusione, il Bitcoin sembra continuare ad essere strattonatoda tutti posti, e il future rimane ancora nebuloso. Secondo Citi, banca di USA, il rito di passaggio che dovrebbe portare il Bitcoin nell’Olimpo della grande finanza internazionale è ancora minacciato dai (tanti) fattori ribassisti che si sono accumulati sulle spalle dell’asset negli ultimi mesi, sebbene prevalgano le elevate possibilità di preferire la crypto come valuta del commercio internazionale.
Così le cose, si indovina che le Cripto Engine sono adesso al massimo di lavoro.
Prima o poi, però, Bitcoin dovrà pendere definitivamente da una parte, e l’alternativa alla consacrazione, secondo gli analisti britannici, è la definitiva implosione speculativa delle crypto, uno scenario che è stato rilanciato più volte da osservatori internazionali nonostante l’inarrestabile pandemia rally, addirittura i 58.000 in un intraday. Quindi, nonostante il salvataggio di Square, un gigante dei pagamenti digitali che ha investito altri $ 170 milioni nell’asset, la moneta non è riuscita a consolidare la sua posizione e ha perso quota, toccando un minimo di $ 43.194 poche settimane fa.
Anche JP Morgan ha aggiunto alla dose, definendo il rally di Bitcoin un “spettacolo secondario” rispetto al Fintech e rifiutando l’asset come un rifugio per gli investitori in azioni statunitensi, ma i tori delle criptovalute hanno ancora buone ragioni per gongolare: in attesa di sviluppi futuri, il prezzo attuale. di 48.428 dollari certifica una variazione percentuale su base annua del 428% e incassi record.