Imt sceglie il nuovo direttore: sarà il 67enne professore di informatica Rocco De Nicola

1 luglio 2021 | 11:01
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Imt sceglie il nuovo direttore: sarà il 67enne professore di informatica Rocco De Nicola

Candidato unico, si presenta con un programma in undici punti che guarda al futuro

Rocco De Nicola, classe 1954, professore ordinario di informatica alla Scuola Imt, è il candidato unico alla nuova direzione della scuola. Le elezioni, che ci daranno il nome del successore al direttore uscente Pietro Pietrini, si terranno a partire dal 13 luglio, e il nuovo direttore eletto, a quel punto, si avvierà verso i primi tre anni del mandato.

Laurea in scienze dell’informazione a Pisa, dottorato in informatica all’università di Edimburgo, quasi dieci anni di ricerca allo Iei del Cnr, De Nicola, che “ha visto nascere la scuola” – come si legge nel programma – e prima di arrivare a Lucca nel 2011 è stato professore ordinario all’università degli studi di Firenze e ancor prima alla Sapienza di Roma, oltre a insegnare è anche direttore del C3T, Centro di competenza in cybersecurity toscano e vicedirettore del Laboratorio di Cybersecurity del Cini, Consorzio interuniversitario nazionale per l’unformatica che vede coinvolte quasi cinquanta università pubbliche italiane.

Una realtà che cresce: la Scuola Imt verso il futuro è il titolo chiaro e prospettico di un programma in undici punti che esprime continuità con la storia della scuola fin qui: “Nei suoi primi 15 anni di vita la Scuola ha raggiunto grande visibilità internazionale, comprovati riconoscimenti dell’eccellenza della ricerca e dell’insegnamento, come dimostrato dalle valutazioni ministeriali (Vqr), dai numerosi progetti ottenuti a livello europeo, nazionale e regionale, e dal placement degli allievi e dei ricercatori della scuola. I numerosi successi sono il frutto non solo della qualità dei singoli e delle unità di ricerca, ma anche della visione scientifica interdisciplinare della scuola. Dobbiamo continuare su questa strada”, vi si legge.

Multidisciplinarietà, dunque, ancora come forza peculiare e distintiva della Scuola e linfa delle varie aree di ricerca attraverso cui continuare a contribuire all’avanzamento del paese in termini sia di ricerca scientifica metodologica e applicata sia di formazione di accademici e professionistipronti per fronteggiare la complessità dei nuovi contesti di oggi e di domani. Come? Seguendo due direttrici principali già radicate nella vocazione della Scuola: metodi e strumenti qualitativi e quantitativi per l’analisi, la misurazione, e la previsione dell’evoluzione di sistemi socio-tecnologici, economici e culturali complessie loro ottimizzazione. Analisi, gestione e innovazione per l’economia, le istituzioni, i sistemi produttivi, i comportamenti sociali, il patrimonio e i fenomeni culturali, anche in relazione alle trasformazioni digitali, della globalizzazione e ai mutamenti sociali, economici e culturali.

Un programma di sfide ambiziose ma assolutamente alla portata della scuola che, per vincerle, deve crescere ancora di più nel panorama internazionale facendo rete tra ricercatori e dottori di ricerca che, dal mondo – attraverso meccanismi di reclutamento con scouting internazionale esclusivamente basato sul merito – sono passati a Lucca. Curando nel contenuto, naturalmente, il rapporto già in essere con le altre Scuole a ordinamento speciale e quello – da potenziare – con altre realtà accademiche italiane per lo sviluppo di lauree magistrali e master di secono livello, così come dottorati congiunti a livello nazionale e internazionale, fondamentali per il trasferimento della conoscenza.

Internazionalità, certo, ma a partire da Lucca che non deve essere solo il luogo entro cui si colloca il Campus della Scuola – il cui modello virtuoso necessita, in termini di dimensioni, di espandersi oltre i confini di San Francesco nella prospettiva di un campus diffuso nella città – ma, idealmente e non, può diventare un modello all’interno del quale sperimentare i risultati delle ricerche attraverso collaborazioni innovative sia con soggetti istituzionali, sia con altri coinvolti nella produzione di beni e servizi. Sviluppo sostenibile del territorio, innovazione e digitalizzazione; coesione sociale e formazione; servizi al cittadino, patrimonio culturale e sua valorizzazione, attività ed eventi di ordine culturale, sociale e divulgativo, sono alcune delle tematiche di interesse della Scuola che possono avere una ricaduta sulla competitività del territorio.

La comunità della scuola, con le sue caratteristiche di internazionalità e vivacità, è una comunità che di anno in anno, attraverso i nuovi studenti, ricercatori e docenti, diviene comunità lucchese e porta questa appartenenza nel mondo. Egualmente è auspicabile che Lucca percepisca sempre più chiaramente la suola come un proprio valore, in termini di visibilità nel mondo, come superficie porosa di scambio bidirezionale fra il mondo e la città e come luogo nel quale si sperimentano idee, innovazioni e soluzioni di frontiera su temi cruciali delle società contemporanee”.

Da didattica, ricerca e offerta formativa – con la possibilità dell’avvio di nuovi corsi di dottorato – passando per gestione delle risorse, organizzazione e modello di reclutamento, fino ad arrivare all’amministrazione e al personale di una scuola che è una, corpo docente, ricercatori e personale amministrativo, i punti toccati sono tanti, per tanto che è stato fatto fin qui. “Ora mi pare sia giunto il tempo di far leva, tutti insieme, sul molto che abbiamo costruito e di svilupparlo ulteriormente. Ogni membro della comunità di Imt, in qualunque ruolo, deve non solo sentirsi ‘a casa’ nella scuola, ma sentirsi chiamato a farla crescere: facendo crescere la Scuola, cresciamo tutti”.

Per leggere il programma completo https://www.imtlucca.it/it/the-imt-school/job-opportunities/academic-positions/direttore.