Lavoro, previste oltre 4mila assunzioni dalle imprese lucchesi: i dati della Camera di Commercio

Traina il settore del turismo: si cercano dipendenti giovani e laureati
Sono oltre 4mila le opportunità di lavoro offerte nel mese di luglio dalle imprese lucchesi con dipendenti del settore industriale e dei servizi e salgono a circa 8300 nell’intero trimestre luglio-settembre.
Nell’attuale quadro di ripresa economica crescono i flussi delle assunzioni previsti per il mese di luglio, con una domanda di lavoro che supera i livelli di luglio 2019 (più mille e 250 con riferimento al mese; più mille e 960 nel trimestre). Sono queste le previsioni per la provincia di Lucca rilevate dal sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal ed elaborate dalla Camera di Commercio di Lucca.

Andamenti settoriali
A trainare le assunzioni in provincia sono le imprese dei servizi che programmano 3090 assunzioni nel mese di luglio, grazie soprattutto alla ripresa del turismo (alloggio, ristorazione e servizi turistici) che supera i livelli pre-Covid con 1500 entrate programmate nel mese. Seguono i servizi alle imprese (640 entrate) e alle persone (580 entrate). Il commercio mostra timidi segnali di ripresa (380 entrate previste) pur restando ancora sotto i livelli di luglio 2019 (410; meno 7,3 per cento).
Buona anche la richiesta di manifatturiero e public utilities con 740 entrate previste, in particolare, dalle industrie metalmeccaniche ed elettroniche (270 assunzioni), dalle industrie alimentari (110), dalla carta e cartotecnica (90), dalla metallurgia e prodotti in metallo (80) e dalla chimica e farmaceutica (50). Positiva anche la domanda di lavoro delle costruzioni che si attesta a 200 unità.
Professioni e indirizzi di studio
Tra le figure professionali, rispetto al 2019 le imprese ricercano maggiormente profili legati alla ripartenza della filiera turistica (cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici: mille e 250), personale qualificato del commercio (190), amministrativi (170) e addetti ai servizi di sicurezza (140).
Tra gli impiegati specializzati risulta elevata la domanda di tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (140 assunzioni previste), mentre tra gli operai specializzati la maggiore richiesta riguarda conduttori di mezzi di trasporto (160), operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (160) e operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (140).
Rispetto al periodo pre-Covid cresce la domanda di personale senza uno specifico titolo di studio (1690; 42 per cento), mentre la richiesta di laureati (320; 8 per cento del totale) risulta stabile rispetto a luglio 2019: fra le lauree più ricercate le imprese segnalano l’indirizzo economico, quello dell’insegnamento e formazione (60 entrate per ciascuno) e l’indirizzo di ingegneria industriale (40). Tra i diplomi secondari (1100; 27 per cento) più richiesti si segnala l’indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità (300 entrate previste), seguito nelle indicazioni delle imprese da amministrazione, finanza e marketing (280), dal socio-sanitario (120) e da meccanica, meccatronica ed energia (110). Tra le qualifiche di formazione professionale (900; 22 per cento) primeggia l’indirizzo ristorazione con 430 ingressi, seguito da trasformazione alimentare, meccanica e servizi di promozione e accoglienza con 80 entrate ciascuno.
Il 30 per cento delle entrate previste interesserà giovani con meno di 30 anni: fra le professioni maggiormente offerte ai giovani si trovano in particolare cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (450), operai specializzati e conduttori di impianti nell’industria alimentare (70), commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso e operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (60 per entrambi).
Solo il 15 per cento delle assunzioni è rivolto esplicitamente a personale di genere femminile, mentre il 29 per cento delle posizioni è rivolto a maschi; per il restante 55 per cento delle entrate programmate non è prevista una preferenza di genere.
Le tipologie dei contratti
Due entrate su tre (67 per cento) sono previste con contratto a tempo determinato, seguono i contratti a tempo indeterminato (11 per cento), quelli di somministrazione (8 per cento) e di apprendistato (5 per cento). Le altre tipologie contrattuali riguarderanno il restante 9 per cento circa delle entrate programmate.
Difficoltà di reperimento
Il 29,6 per cento dei profili professionali ricercati dalle imprese (mille e 200 unità) è considerato di difficile reperimento, prevalentemente per mancanza di candidati (16,1 per cento) o inadeguatezza degli stessi (11,3 per cento). Le maggiori difficoltà interessano la ricerca di dirigenti e professionisti/tecnici con elevata specializzazione, considerati difficili da reperire nel 47,1 per cento dei casi, operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (37,2 per cento delle entrate previste), mentre per impiegati e gli addetti commerciali e nei servizi la difficoltà scende al 24,1 per cento.