Florivivaismo, presentate a Lucca le piante mangia inquinamento più efficaci




I risultati della ricerca dell’Istituto di Bioeconomia del Cnr
Inquinamento indoor e florivaismo. Sono state presentate questa mattina (5 novembre) in occasione del convengo promosso da Coldiretti Toscana, AssoFloro, Anci e Affi alcune delle piante da interno mangia inquinamento più efficaci, secondo la ricerca dell’Istituto di Bioeconomia del Cnr. Durante l’evento è stato firmato l’accordo tra Coldiretti Toscana e Ibe-Cnr, per la divulgazione delle ricerche in ambito civile.
Le più efficaci, secondo gli studi, sono la dracena, conosciuta anche con il nome di “albero del drago”, il filodendro, il falangio, lo spatifillo capace di rimuovere quantità notevolissime di acetone, metanolo, benzene e ammoniaca e la gerbera, che assorbono più del 80% di inquinati indoor. L’edera vicino al computer, appesa o in una ciotola, è la pianta perfetta contro la formaldeide così come accanto ad una stampante ci sta benissimo la violetta africana (Saintpaulia). Tra le piante fiorite ci sono il ciclamino, la begonia, l’aloe e la stella di Natale di cui la Versilia è il principale polo produttivo italiano.
La risposta all’inquinamento degli ambienti chiusi è in natura ed è un’opportunità per 7900 aziende florovivaistiche toscana e 1500 nella sola provincia di Lucca per una filiera ancora tutta da sviluppare.
“La partnership con l’istituto di BioEconomia del Cnr ci consente di sviluppare, basandoci su solide fondamenta scientifiche, progetti destinati a migliorare la qualità della nostra vita trovando risposte nell’attività dei vivai – ha spiegato il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi -. Ci sono grandi margini di crescita e nuove frontiere da coltivare di cui il vivaismo toscano può e deve essere protagonista. Case, uffici e scuole sono ambienti indoor dove l’impiego di molte varietà di piante possono rappresentare uno straordinario strumento di sostenibilità e benessere psicofisico. Vogliamo portare questo approccio all’attenzione dell’ufficio scolastico regionali per introdurre, nelle scuole di ogni ordine e grado, questi magnifici filtri naturali. Lo stesso faremo con Anci Toscana, con cui stiamo già dialogando, e con la Regione Toscana nella costruzione dei futuri bandi da finanziare. La svolta green è già nei nostri vivai”.
Le piante assorbono l’aria cattiva, impregnata di CO2, batteri e funghi, per rilasciare aria pulita. Sono filtri biologici che, se usati in abitazioni, uffici e scuole, migliorano la qualità dell’aria ed il nostro benessere psicofisico, contribuiscono al nostro buonumore e danno un tocco green, in tutti i sensi, al quotidiano.
“Le piante non sono solo belle ma sono anche funzionali per il nostro benessere. Il rimanere spesso in un ambiente chiuso e spoglio diminuisce la nostra concentrazione rispetto ad un ambiente verde e colorato – ha spiegato il dirigente di ricerca dell’istituto, Rita Baraldi –. Le nostre case avrebbero bisogno di una pianta ogni due metri quadrati anche se, da sole, non possono eliminare tutto l’inquinamento presente. La cucina è il luogo con la più alta concentrazione di agenti. Scegliendo la pianta più adatta bisogna scegliere anche la posizione. Per filtrare più aria hanno bisogno di essere posizionate vicino a strutture di ventilazione. Devono poi stare vicino alle finestre o in ogni caso alla luce. Anche nelle camere da letto”.
Tra le piante notturne ci sono, secondo la ricerca del Cnr, la Sanseveria così come la Kalanchoe che bene si adatta ad una vita con scarse annaffiature e concimazioni, la Crassula ovata o albero di giada e l’aloe vera che divorano il benzene. La caratteristica di queste piante è quella di assorbire CO2 e produrre ossigeno anche durante la notte ed in assenza di luce.