Caro energia, Assocarta: “Con l’aumento del 600% dei costi del gas a rischio 22 miliardi di Pil”

18 gennaio 2022 | 16:46
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Caro energia, Assocarta: “Con l’aumento del 600% dei costi del gas a rischio 22 miliardi di Pil”

Il direttore Medugno: “Bisogna utilizzare le riserve strategiche nazionali e lavorare a livello europeo affinché il mercato possa aumentare la liquidità”

“22 miliardi di euro di pil a rischio per il caro energia”. A lanciare l’allarme è la Federazione carta grafica a margine dell’evento organizzato da Ugl Indipendenza energetica e sviluppo sostenibile a Roma.

Durante l’incontro Massimo Medugno direttore di Assocarta ha quindi illustrato le due richieste urgenti per contrastare il caro energia non solo nel settore della produzione di carta (153 siti produttivi e 19mila addetti), ma per tutta la filiera che è pesantemente colpita, direttamente o nell’incremento esponenziale del costo della materia prima. Una filiera che vale l’1,4% del pil e muove il Made in Italy nel mondo, coi suoi 3,5 miliardi di euro di saldo positivo della bilancia commerciale.

“La prima misura è trovare un modo per utilizzare le riserve strategiche nazionali di gas per affrontare questa emergenza. La seconda: lavorare a livello europeo affinché il mercato possa aumentare la liquidità, perché del gas a prezzi convenienti consente alle imprese di reinvestire per il miglioramento energetico e per raggiungere il traguardo della decarbonizzazione – spiega Medugno -. Il prezzo del gas è aumentato del 600 per cento e per le cartiere è la materia prima principale che incide per il 30 per cento sui costi complessivi. Fino a un anno fa il gas costava 20 euro al Megawattora, ieri è arrivato a 90 euro. Pesantemente colpite anche le aziende energivore della stampa rotocalco e i grandi impianti della trasformazione”.

“L’Italia è il terzo produttore cartario in Europa dopo Germania e Svezia e il settore vale circa 7 miliardi, ma la filiera, dalle cartiere fino ai produttori di imballaggio, agli stampatori ai produttori di macchinari per la stampa e il converting, crea un fatturato di 22 miliardi di euro, l’1,4 per cento del pil ed esporta circa il 45 per cento della produzione. È la filiera che ha l’onere e la responsabilità di veicolare nel mondo il Made in Italy – prosegue Medugno -. I nostri prodotti vengono inscatolati qui, vengono movimentati, accompagnati e protetti proprio grazie ai nostri imballaggi. Carta vuol poi dire anche prodotti igienici sanitari. Carta è anche cultura e informazione: la produzione di libri e giornali è ha rischio tenuta per i costi della materia prima e le difficoltà a reperirla. Non è solo la produzione di carta a soffrire, quindi, ma l’intera filiera della grafica, stampa e trasformazione, che sta subendo i colpi della congiuntura, con i rincari dei costi energetici che prosciugano i margini delle aziende che producono stampati, packaging e macchinari per printing e converting”.