Cartario, associazioni e sindacati chiedono regole europee per raggiungere la neutralità climatica

22 febbraio 2022 | 12:09
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Cartario, associazioni e sindacati chiedono regole europee per raggiungere la neutralità climatica

Le proposte in una lettera inviata ai parlamentari

Un quadro politico coerente a livello europeo per raggiungere la neutralità climatica. Così Assocarta, insieme alle rappresentanze dei lavoratori dell’industri cartaria Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl chimici ha scritto una lettera congiunta ai 76 parlamentari italiani del parlamento europeo con l’obiettivo di ricordare i risultati conseguiti dal settore cartario italiano ed europeo nella decarbonizzazione e chiedere misure che consentano all’industria di proseguire sulla strada della neutralità carbonica al 2050.

“Un percorso possibile – secondo i firmatari – solo con una agenda politica e economica di buon senso sull’ambiente che preveda un quadro normativo che liberi al contempo potenzialità di decarbonizzazione, crescita economica e occupazione. Il settore cartario europeo rappresenta il 22% della produzione mondiale con l’impiego di circa 180mila addetti diretti ma la filiera europea dei prodotti forestali dà lavoro e sostentamento a 4 milioni di persone”.

Al centro dell’interesse dell’industria cartaria italiana e europea i provvedimenti chiave del pacchetto climatico Fit for 55adottato dalla commissione europea che comprende la revisione della direttiva sul sistema di scambio delle emissioni, il regolamento sulla Market stability reserve e l’introduzione della tassa sul carbonio alla frontiera.

“Misure normative la cui adozione, nell’attuale formulazione, rischia di minare, anziché favorire, la competitività dell’industria Made in Europe, e con essa le condizioni generali che consentono ai singoli settori industriali di mantenere il proprio ruolo di motore per la crescita sostenibile e l’occupazione in Europa” sostengono i firmatari.

Nella lettera inviata ai Meps sono riassunti in sette punti le ragioni delle richieste di supporto del settore.

“Assicurare a coloro che hanno già investito della transizione energetica industriale europea pari condizioni nel mercato comunitario e garantire loro la sicurezza degli investimenti, stabilire norme precise e stabili sulla produzione a impatto zero in termini di emissione di anidride carbonica entro i confini dell’Europa – si legge nella lettera -, mantenere un sistema efficace per scongiurare il rischio di delocalizzazione industriale, rendere disponibile l’energia a costi sostenibili, riconoscere che il meccanismo di adeguamento delle emissioni importate non è uno strumento di protezione dal fenomeno del carbon leakage applicabile a tutti i settori coperti dal sistema Ets, nella revisione delle direttive in materia di rifiuti e di rifiuti di imballaggi, non si può prescindere che la carta è rinnovabile ed è il materiale più riciclato in Europa, con indubbi vantaggi sotto il profilo ambientale e sanitario: in Italia il riciclo ha già raggiunto l’87% nel settore dell’imballaggio in carta). La transizione verso un’economia climaticamente neutra deve avvenire in modo equo e non lasciare indietro nessuno”.

“L’industria cartaria svolge un ruolo di primo piano, quasi pionieristico, nell’ambito della transizione verso una bio-economia circolare neutra in termini di emissioni di carbonio. E gli investimenti fatti sino ad oggi dimostrano l’impegno l’industria cartaria nella neutralità climatica pesando per lo 0,6% del totale europeo in termini di emissioni. Ogni anno, le foreste e i prodotti a base di legno rimuovono dall’atmosfera 806 milioni di tonnellate di biossido di carbonio equivalenti. Una quantità che corrisponde al 20% di tutte le emissioni di gas a effetto serra dell’Unione europea – concludono da Assocarta -. Le industrie della filiera dei prodotti forestali rappresentano il 20% delle imprese manifatturiere di tutta l’Unione europea e ogni anno generano un valore aggiunto complessivo pari a 143 miliardi di euro. Con investimenti annui di oltre 5 miliardi di euro realizzati sul territorio europeo, il settore cartario europeo rappresenta il 22% della produzione mondiale. Lo stesso settore impiega circa 180mila addetti diretti mentre la filiera europea dei prodotti forestali dà lavoro e sostentamento a 4 milioni di persone. Solo in Italia l’intera filiera della carta rappresenta un fatturato di 21 miliardi euro, pari all’1,3% del Pil nazionale”.