Caro gasolio, il trasporto merci vicino al collasso: imprese in assemblea

7 marzo 2022 | 15:23
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Caro gasolio, il trasporto merci vicino al collasso: imprese in assemblea

Assotir si riunisce sabato nella sala convegni dell’Interporto Vespucci di Guasticce

L’emergenza dei costi del carburante costringe le imprese di trasporto di fronte ad un bivio: ottenere gli aumenti da clienti e committenza oppure fermarsi e tenere i mezzi nei piazzali. Sempre che a livello nazionale non vengano messe in campo misure efficaci ed immediate, per calmierare i costi del carburante che possano costituire un argine efficace a questa emergenza.
Per capire cosa chiedere sia alle istituzioni, ovvero in primis al governo, che alla committenza, Assotir ha organizzato un’assemblea delle imprese di trasporto aperta anche ai non iscritti, che si svolgerà nella sala convegni dell’Interporto Vespucci di Guasticce, a Collesalvetti, sabato (12 marzo) a partire dalle 15,30.
“Le imprese di trasporto – spiega il coordinatore Assotir Toscana Maurizio Bandecchinon ce la fanno più a dover sopportare costi crescenti su tutte le voci fra le quali il carburante è la maggiore ed è sotto gli occhi di tutti che sta letteralmente esplodendo con rincari nell’ordine di diversi centesimi ogni giorno. Dal marzo dello scorso anno, quando il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, indicava come prezzo medio al consumo un valore di 1,33 euro al litro, a gennaio 2021 e di 1, 435: un valore già alto che adesso è schizzato alla soglia dei 2 al litro. Si tratta quindi di 60- 70 centesimi in più ogni litro di gasolio e tenendo conto che il consumo medio di un mezzo pesante è intorno ai 3 chilometri per litro, si capisce subito come, o le imprese riescono a farsi riconoscere dai committenti questo aumento, oppure saranno costrette a fermare i mezzi per evitare di andare clamorosamente sotto costo”.
“Va tenuto anche conto che – prosegue Bandecchi – ad essere aumentato non è solo il carburante ma anche tutto il resto ( ad blue, personale, pedaggi, manutenzioni assicurazioni ) e che questi aumenti, sempre secondo i dati pubblicati dal ministero sui costi minimi di riferimento per la sicurezza vedono una crescita di almeno il 20% complessivo. Ed è questa la quota che deve essere riconosciuta dal mercato per i servizi di trasporto. Per questo Assotir chiede che i costi minimi di riferimento diventino obbligatori e che non si guardi solo al costo del gasolio che, pur determinante, rappresenta solo il circa 30-35% della tariffa complessiva del servizio. In ogni caso ogni misura che riesca ad intervenire su questa voce e sulle altre, purché di effetto immediato, sarebbe di vitale importanza. Ecco perché Assotir ha giudicato fin da subito assolutamente insufficienti i 79 milioni messi a disposizione dal governo che in realtà prevedono interventi che bene che vada, produrranno effetti nel corso dei prossimi mesi e sui bilanci del 2022, ma certo non nell’immediato”.
“Cifre, scarne ma incontestabili, che descrivono la nostra difficoltà– è l’appello dei vertici nazionali di Assotir la presidente Anna Vita Manigrasso e il segretario Claudio Donati – È del tutto evidente che nessuna impresa di autotrasporto, nonostante le migliori intenzioni, può sostenere un tale aggravio dei costi. Siamo convinti che, specie nei momenti di straordinaria difficoltà, si debbano trovare le risorse morali per poter uscire fuori dal guado dell’emergenza, e che solo condividendo il sacrificio si potrà superare lo shock a cui anche l’economia è sottoposta, in questa fase, dalla politica internazionale. Gli autotrasportatori hanno fatto finora la loro parte e vogliono continuare a farla, ma ciò sarà possibile soltanto se vi sarà analogo senso di responsabilità da parte di tutti, ivi compresi coloro che ogni giorno, grazie ai nostri servizi, garantiscono lo svolgimento delle attività economiche del nostro paese”.