Export in provincia di Lucca, nel 2021 superati i 4,5 miliardi di euro

11 marzo 2022 | 16:29
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Export in provincia di Lucca, nel 2021 superati i 4,5 miliardi di euro

Si è registrata una crescita del 15,3 per cento rispetto al 2020, anno caratterizzato dalla pandemia

Hanno superato i 4,5 miliardi di euro, segnando una crescita del +15,3 per cento rispetto al 2020 (600 milioni in più) le vendite all’estero dalla provincia di Lucca registrate nel 2021. In particolare, si evidenzia che la dinamica con un aumento del +8,3 per cento su base annua sostenuto dal commercio con i paesi dell’area Ue positiva nel quarto trimestre dell’anno.

In Italia l’incremento delle esportazioni nell’anno ha toccato il +18,2 per cento e in Toscana ha raggiunto il +16,8 per cento, un rimbalzo legato al recupero delle elevate flessioni registrate da molti territori nel 2020, quando Lucca aveva invece contenuto le perdite.

Il risultato rilevato per Lucca risulta a ogni modo superiore anche a quanto registrato nel 2019, anno rispetto al quale le esportazioni risultano più elevate del 10,4 per cento (+423 milioni), come quelle toscane, mentre quelle nazionali del 7,5 per cento.

L’import della provincia di Lucca nel 2021 è aumentato del +19,7 per cento rispetto al 2020, attestandosi a 2 milioni e 122mila euro; la dinamica risulta in crescita anche a livello toscano (+6,1 per cento, influenzata dai metalli preziosi) e nazionale (+24,8 per cento).

“La crescita è purtroppo dovuta – ha sottolineato Giorgio Bartoli, commissario straordinario della Camera di commercio di Lucca – dal forte incremento rilevato soprattutto nel quarto trimestre, quando il valore degli acquisti dall’estero della provincia è salito del +37,9 per cento, spinto dai forti rincari dei prodotti energetici e delle materie prime avvenuti a partire dalla seconda metà dell’anno, e del loro conseguente trasferimento sulle filiere produttive”.

A livello nazionale Istat ha rilevato un aumento dei prezzi all’import del +9 per cento in media d’anno (l’incremento più elevato dal 2005, ossia da quando è disponibile la serie storica dell’indice) con un massimo del +15,6 per cento su base annua a dicembre; al netto dell’energia, i prezzi sono aumentati del +4,7 per cento in media d’anno e del +8,7 per cento a dicembre.

Il rialzo del prezzo del gas e dell’energia elettrica, in forte accelerazione dal secondo semestre 2021 e adesso su livelli insostenibili, sta inducendo le imprese dei settori energy intensive a programmare sospensioni temporanee della produzione per non lavorare in perdita. Si tratta infatti di una variabile fuori dal controllo delle imprese, così come anche il prezzo delle materie prime e dei prodotti petroliferi, che incide direttamente sui costi di produzione e indirettamente su quelli di trasporto, determinando aumenti di proporzioni tali da minare la sostenibilità delle produzioni.

Lo scoppio della guerra in Ucraina ha poi reso ancora più incerte le prospettive, già provate dalla pandemia: sebbene nel complesso gli scambi commerciali diretti tra la provincia di Lucca e Russia e Ucraina negli ultimi anni non siano risultati particolarmente intensi, il protrarsi del conflitto potrebbe mettere in difficoltà alcune singole imprese particolarmente esposte su quei mercati, o con un legame anche solo indiretto con gli stessi, a causa del blocco degli scambi o dei pagamenti sui contratti in corso. Oltre a generare tensioni ancora maggiori sul mercato dell’energia.

A livello settoriale la cantieristica nautica è risultato il primo settore provinciale per export, con vendite di natanti per 927 milioni di euro nell’anno, in crescita del +36,7 per cento rispetto al 2020. L’industria della carta e cartotecnica ha venduto all’estero merci per un valore di 914 milioni di euro, registrando un calo marginale (-0,3 per cento); nel dettaglio, le vendite all’estero di pasta da carta, carta e cartone sono cresciute del +10,8 per cento mentre quelle di articoli di carta e di cartone sono diminuite del -7,6 per cento. L’industria meccanica, terzo settore provinciale per export con 875 milioni di euro nei 12 mesi, ha messo a segno un +15,5 per cento sul 2020, con le vendite di macchine per impieghi speciali (625 milioni) salite del +15,4 per cento.

In forte crescita le vendite della fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (404 milioni; +40,4 per cento) e dell’industria metallurgica (356 milioni; +43,8 per cento). In linea con il 2020 l’alimentare e tabacco (303 milioni; +0,1 per cento) con le vendite di oli di oliva, semi, etc. in lieve diminuzione (-3,3 per cento).

L’export dell’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte (150 milioni) ha recuperato l’8,7 per cento rispetto al 2020, e sono cresciute anche la gomma e plastica (116 milioni; +12,3 per cento), i prodotti del cuoio e calzature (112 milioni; +6,3 per cento) e il tessile e abbigliamento (66 milioni; +8,8 per cento). L’industria chimica, delle vernici e farmaceutica (126 milioni) ha invece perso il -34 per cento per la flessione dell’export di prodotti farmaceutici (-47,8 per cento).

L’aumento dell’export provinciale ha interessato particolarmente l’Europa, che ha superato i 2,7 miliardi di euro segnando un +16,1 per cento rispetto al 2020; le vendite verso l’area Ue27 (post Brexit) sono salite del +16,2 per cento e quelle verso l’area extra-Ue 27 del +15,9 per cento. In tale ambito, le esportazioni verso la Russia hanno superato i 60 milioni di euro nell’anno, l’1,3 per cento del totale export, mentre quelle verso l’Ucraina i 7,3 milioni (0,2 per cento).

Le vendite verso il continente americano sono incrementate di un modesto +0,7 per cento, frenate dal lieve calo dell’America settentrionale (-0,9 per cento) mentre l’America centro meridionale è salita del +2,3 per cento. Sono cresciute anche le esportazioni verso Asia (+9,3 per cento), Africa (+4,1 per cento) e Oceania.

Il forte aumento delle importazioni provinciali nell’anno (+19,7 per cento) è stato spinto da incrementi che hanno interessato quasi tutte le industrie: la carta e cartotecnica (589 milioni; +14,7 per cento nell’anno) ha rilevato un incremento del +43,1 per cento nel trimestre ottobre dicembre, l’industria chimica, delle vernici e farmaceutica (356 milioni; +21,9 per cento) un +57,6 per cento nel trimestre. In aumento anche gli acquisti per l’industria alimentare e del tabacco (252 milioni; +13,3 per cento), l’industria metallurgica (220 milioni; +18,1 per cento) e la meccanica (200 milioni; +26,9 per cento); segno più anche per la fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (+21 per cento), il cuoio e calzature (+1,5 per cento), la gomma e plastica (+16,3 per cento) e i prodotti agricoli (+26 per cento). È diminuito invece il valore degli acquisti dall’estero del tessile e abbigliamento (47 milioni; -12,2 per cento) e del lapideo (-1,5 per cento).

Gli acquisti dall’estero sono cresciuti sia dall’Europa (+28,6 per cento), grazie all’aumento dalle aree Ue27 (+28,9 per cento) ed extra-Ue27 (+24 per cento), che dall’Asia (+24,1 per cento) e dall’America centro meridionale (+14,1 per cento); sono diminuiti invece quelli dall’America settentrionale (-16,8 per cento) e da Africa (-35,6 per cento) e Oceania. Gli acquisti dalla Russia hanno toccato i 6,5 milioni di euro (0,3 per cento dell’import provinciale), quelli dall’Ucraina i 4,5 milioni di euro (0,2 per cento del totale).