San Luca, in arrivo un nuovo medico al pronto soccorso. L’Asl: “Rimodulati i carichi di lavoro”

Le misure dell’azienda sanitaria per far fronte alla carenza di personale
Un nuovo medico e da giugno una rimodulazione nella gestione dei casi a complessità media e bassa. Sono queste alcune delle misure messe in campo dall’Azienda Usl Toscana nord ovest per sopperire al fabbisogno del pronto soccorso dell’ospedale San Luca.
“Le dimissioni di un medico della struttura hanno comportato la sua sostituzione e la necessaria riorganizzazione di servizi e carichi di lavoro che l’azienda ha già programmato – spiegano dall’azienda sanitaria -. Da giugno, infatti, sarà in servizio un ulteriore medico, aggiunto all’organico usuale, e totalmente dedicato al pronto soccorso, contrattualizzato attraverso le disposizioni ancora in vigore che permettono di destinare alle attività di pronto soccorso medici delle Usca. Sempre da giugno, sarà rimodulata la gestione dei casi a complessità intermedia, nodo cruciale nella gestione degli afflussi. Inoltre, per il periodo estivo, sarà rimodulata anche la gestione dei casi a bassa complessità, con l’ottimizzazione delle risorse ad essa dedicate, in modo da ripartire al meglio i carichi di lavoro, sia nelle ore di maggior afflusso, sia nelle ore di minor afflusso. Infine, attraverso l’istituto dell’attività aggiuntiva, saranno coperte le ore rimaste vacanti e necessarie a supportare il servizio”.
“Grazie all’adozione di queste soluzioni, il modello di servizio del pronto soccorso sarà quindi rispettato – va avanti l’azienda sanitaria -. L’Azienda è consapevole della situazione che sta interessando non solo il pronto soccorso di Lucca, ma anche tutto il sistema dell’emergenza-urgenza a livello regionale e nazionale. Due anni di pandemia hanno rappresentato uno stress test formidabile per questo settore e se il sistema, nel suo insieme, ha saputo rispondere ai nuovi e immediati bisogni di salute, è stato grazie all’impegno del personale che in questo periodo non si è mai risparmiato. Ma sarebbe ingenuo pensare che tutto ciò non abbia avuto un prezzo. Pur nella generale carenza di medici, che affligge tutto il sistema della sanità italiana, i pronto soccorso hanno fatto ricorso a nuove immissioni di personale, che è stato adeguatamente accompagnato nella sua formazione per metterlo nelle condizioni di garantire assistenza di livello ai pazienti. Situazioni eccezionali hanno comportato misure eccezionali, che però non hanno mai messo in discussione la qualità delle cure a cui ogni cittadino che si rivolge ad un pronto soccorso ha diritto”.