Bonus casa, Cei (Easy Fund Consulting): “Si faccia chiarezza per evitare un harakiri per l’edilizia”

30 maggio 2022 | 15:38
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Bonus casa, Cei (Easy Fund Consulting): “Si faccia chiarezza per evitare un harakiri per l’edilizia”

Da novembre già otto modifiche al decreto antifrode sul tema della cessione dei crediti di imposta e sullo sconto in fattura: “Serve un sussulto di concretezza e coerenza”

In questo periodo sopratutto la parola “tregua” è drammaticamente seria ma in senso figurato invocare una tregua normativa sulla disciplina della cessione dei bonus casa assume un senso compiuto. A pensarla così è Lido Cei di Easy Fund Consulting

“Sono trascorsi esattamente 187 giorni dalla approvazione del decreto antifrode (12 novembre) – ricorda – al 18 maggio con il decreto aiuti. Un arco di tempo tutto sommato breve in cui però si sono abbattute ben otto modifiche sulla norma che regola la cessione dei crediti di imposta e lo sconto in fattura così come prevede l’articolo 121 del decreto legge rilancio del 2020. Piu di una al mese oltre al decreto Mite e alle istruzioni della Agenzia delle entrate”.

“Insomma un rompicapo – prosegue Cei – che ha gettato nel panico tutti gli operatori seri e professionali del settore che si stanno domandando come sia possibile che accada tutto ciò in un paese moderno e avanzato. È inoltre chiaro che la stretta sia stata causata dalle quantità di frodi emerse in seguito a controlli e che comunque non riguardano sostanzialmente il super bonus 110 per cento ma tutti gli altri benefici. È anche altrettanto vero che cittadini, imprese, professionisti e banche a fronte di questo rompicapo si sono di fatto fermati lasciando che la paura prendesse il sopravvento”.

“Una vicenda incredibile – conclude Cei – che conferma una volta ancora tutta la difficoltà che il nostro sistema paese incontra quando deve coniugare gli interessi della comunità intera e dei privati e tradurre il tutto in norme semplici e comprensibili. Voglio sperare che un sussulto di concretezza e di coerenza si impossessi di chi deve produrre norme che consentano la ripresa dei lavori onde evitare che una legge che aveva consentito la ripresa di un intero settore produttivo non si trasformi in un gigantesco harakiri”.