Ingressi antirapina, come funzionano? Lo abbiamo chiesto a Cinque P

I moderni ingressi antirapina sono strutturati in grado da garantire la massima sicurezza in tutti quegli ambienti ad elevato rischio di furto o scasso. Tra questi ci sono sicuramente le banche, gli uffici postali, le gioiellerie e altri enti o strutture che necessitano di un accurato controllo degli accessi.
Le soluzioni oggi disponibili sul mercato sono numerose e permettono livelli di sicurezza differenti, da scegliere a seconda delle esigenze specifiche: si va infatti da porte automatiche con aperture biometriche a strutture blindate con metal detector, da sistemi di identificazionee rilevazione del numero di persone fino ad accessi regolati solo dall’uso di codici e badge.
Per saperne di più, abbiamo contattato Stefano Parmigiani, general manager di Cinque P srl di Piacenza che ci ha spiegato una serie di aspetti tecnici legati a questo tipo di accessi.
Quali sono le principali tipologie e strutture degli ingressi antirapina?
Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante nel settore delle porte di sicurezza, antirapina e anti-intrusione. Sono state infatti incrementate le proposte non solo nei materiali, sempre più resistenti e difficili da scassinare, ma anche tutti i sistemi di controllo, verifica e allarme. Questi oggi permettono, a seconda del livello di sicurezza che si vuole garantire, di trovare numerose opzioni più o meno adatte alle diverse necessità.
Di particolare interesse sono le bussole antirapina, speciali porte in grado di gestire al meglio l’accesso dei singoli. Se un tempo le bussole antirapina erano utilizzate soprattutto per gli accessi alle banche, oggi sono comuni anche in altre realtà, dalle poste alle gioiellerie, dai centri di ricerca agli ambienti ad alto rischio in aziende e industrie.
Per garantire la massima sicurezza le bussole vengono realizzate su misura: un tecnico esperto effettua infatti uno o più sopralluoghi per verificare forme, misure ed esigenze particolari in modo da creare degli accessi conformi alle caratteristiche specifiche dei locali da proteggere. In linea di massima, si possono distinguere diversi tipi di ingressi antirapina, e i più apprezzati e richiesti sono proprio le bussole, insieme alle porte interbloccate.
Ci può spiegare cosa sono le porte interbloccate e le bussole antirapina?
Le porte interbloccate e le bussole antirapina rappresentano le soluzioni più richieste per la gestione sicura degli accessi. Funzionano entrambe seguendo la stessa logica, ossia quella di due porte in connessione elettronica la cui apertura è regolata in modo tale che una sola può essere aperta. In tal modo viene previsto un breve periodo all’interno tra le due porte che permette alla persona di essere identificata prima di procedere con l’accesso o l’uscita dal sistema di passaggio.
Nel caso di porte interbloccate un iniziale controllo avviene all’accesso alla prima porta: chi vuole entrare può infatti utilizzare un sistema di riconoscimento biometrico, un badge, una password oppure può pigiare un pulsante che permette a chi è all’interno di aprire la prima porta. Una volta entrati, si dovrà necessariamente chiudere la prima porta altrimenti non si potrà procedere con l’apertura della seconda.
La zona tra le due porte, ossia la camera di interblocco, può prevedere una serie di sensori, metal detector o altro tipo di strumenti di controllo che permettono il passaggio attraverso la porta successiva. Si può inoltre prevedere una doppia identificazione, con badge, codice d’accesso o altra forma di sicurezza, per il passaggio da entrambe le porte. Se viene rilevato qualcosa di anomalo all’interno della camera di interblocco, la seconda porta non si aprirà: la presenza di videocitofoni e telecamere permetterà di comunicare con un responsabile per la verifica di eventuali problemi.
Le capsule antirapina prevedono un funzionamento simile ma sono quasi sempre installate in aree ad accesso pubblico, come banche, uffici postali o gioiellerie: per questo motivo il loro accesso è solitamente libero dalla richiesta di codici di identificazione. presentano tuttavia un elevato livello di controllo durante la permanenza all’interno della capsula, permesso dalla tecnologia che viene installata.
Si possono accessoriare le porte con dotazioni specifiche e personalizzate?
Sì, infatti, al di là del tipo di ingresso che si sceglie di utilizzare, è importante ricordare che sono soprattutto le dotazioni tecnologiche che permettono di implementare la sicurezza di un accesso secondo le esigenze specifiche.
Tra le più comuni ci sono sicuramente i metal detector, utilizzati per verificare la presenza di oggetti metallici, oppure i rilevatori di peso, che riconoscono la presenza di più persone all’interno della bussola e verificano la compatibilità con il numero di accessi possibili.
Si possono poi inserire sistemi di videosorveglianza, interni o esterni alla porta, oppure citofoni di emergenza, per comunicare con la sicurezza in caso di necessità.
Altre dotazioni possono essere relative alla presenza di sistemi di lettura biometrici o di badge. Queste opzioni vengono comunemente utilizzate nelle aree ad accesso limitato, dove solo le persone autorizzate possono entrare. Si potrà quindi fare uso di sistemi di riconoscimento dell’impronta digitale o dell’intera mano, della retina dell’occhio, della geometria del volto, di codici sui badge, PIN o password o anche di elementi combinati.
Ci sono altre strutture che possono essere utilizzate per il controllo degli accessi?
Ancora una volta la risposta è sì: il controllo e la gestione degli accessi possono essere garantiti anche da strutture non blindate, che permettono il passaggio di flussi di persone in aree non necessariamente presidiate. Si pensi ad esempio agli accessi e alle uscite dalle stazioni, dagli stadi o dalle fiere. In questi casi può essere di grande praticità fare uso di tornelli.
Questi possono essere di differente tipologia a seconda degli ambienti in cui vengono installati: quelli a tutta altezza, ad esempio, rappresentano una comoda soluzione per aree ad elevato flusso di passaggio, come uno stadio o una stazione. I modelli a battente, invece, si pongono come la proposta elegante e pratica di gestione di flussi minori di persone, sia in entrata sia in uscita.
Entrambe le soluzioni possono essere dotate di sistemi di sicurezza, come pulsanti, fotocellule o badge, per un controllo maggiore degli accessi. Negli ultimi anni, l’emergenza sanitaria del COVID ha portato anche a un’innovativa possibilità di accesso, ossia tramite controllo della temperatura. Utilizzando i tornelli con i termo-scan, quindi, si potrà avere una completa sicurezza sulla temperatura di chi accede all’interno della struttura. Basterà impostare la temperatura richiesta per l’accesso e i battenti del tornello si apriranno solo per i valori autorizzati.