Fiom risponde a Era-Mec: “I datori di lavoro non possono fare anche i sindacalisti”

Il sindacato all’azienda lucchese: “Qualsiasi percorso che va oltre le normali relazioni sindacali abbiamo il dovere di contrastarlo”
“I datori di lavoro non possono fare anche i sindacalisti”. Continua il botta e risposta mediatico tra Era-Mec Lucca e Fiom Cgil Toscana. A replicare all’azienda è il segretario regionale del sindacato Massimo Beaccini.
“La Era- Mec se davvero vuole aumentare i salari ai lavoratori, non ha bisogno di spiegare chissà quali istituti contrattuali, ma basta che faccia un accordo con il sindacato per migliorare le retribuzioni e i diritti dei lavoratori, ma questo non ci risulta lo abbiano mai
voluto fare – prosegue Braccini -. Invece, hanno ben pensato di convocare i lavoratori in una sede di un’associazione datoriale a cui aderiscono pochissime imprese in Provincia di Lucca e, guarda caso, proprio pochi giorni dopo che l’assemblea dei lavoratori aveva deciso all’unanimità di proclamare uno stato di agitazione sindacale. Per quanto riguarda invece il sistema informativo che l’azienda vanta, dove in questo caso le informazioni vengono comunicate direttamente dal datore di lavoro, appare un sistema che pensavamo superato nel tempo, ed invece riappare come nulla fosse, come se i ‘padroni’ potessero fare anche i sindacalisti. L’essenza stessa di un sindacato é rappresentata dalla contrattazione, che é fondata sull’espressione autonoma e democratica di un altro punto di vista, quello del lavoro“.
“L’imprenditore non é libero di esercitare i suoi poteri direttivi, gestionali e organizzativi in modo da condizionare o influenzare i lavoratori nella loro libertà decisionale – conclude Braccini -. Il datore di lavoro é tenuto all’osservanza dei doveri di correttezza e buona fede e non deve mai rinunciarvi. Qualsiasi percorso che va oltre le normali relazioni sindacali, come nel caso della Era-Mec, abbiamo il dovere di contrastarlo, sia sindacalmente che legalmente, proprio perché lede la libertà e la dignità dei lavoratori”.