Decreto aiuti, niente ‘de minimis’ per il credito di imposta: plaude Confindustria Toscana nord

28 luglio 2022 | 17:58
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Decreto aiuti, niente ‘de minimis’ per il credito di imposta: plaude Confindustria Toscana nord

Pieretti: “Un sentito grazie a tutti gli esponenti politici che hanno contribuito a questo risultato”

Niente ‘de minimis‘ per il credito di imposta a favore delle aziende colpite dai rincari di energia elettrica e gas metano, plaude Confindustria Toscana nord che aveva intrapreso una battaglia sul tema.

Aziende, decreto aiuti a rischio: “La clausola del ‘de minimis’ vanifica il credito di imposta sui rincari dell’energia”

“Avevamo denunciato nei giorni scorsi il problema che si profilava, evidenziando come il beneficio introdotto dal Decreto aiuti a favore di tutte le imprese sarebbe stato svuotato di significato: l’improvvisa e non prevista introduzione del ‘de minimis’ all’atto della conversione in legge del decreto – commenta il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti – ci aveva spinto a parlare di ‘una tegola che rischia di vanificare la portata di questo provvedimento’ e quindi di una potenziale ‘beffa terribile’. Con quella modifica infatti anche questo credito di imposta sarebbe rientrato nel massimale di 200 mila euro, sommatoria di tutti gli aiuti di stato europei concessi alle imprese negli ultimi tre anni: data l’entità del potenziale credito, per moltissime aziende non ci sarebbe stata capienza”.

Lo stesso Pieretti aveva annunciato che Confindustria Toscana Nord aveva scritto a tutti i parlamentari espressi dall’area Lucca-Pistoia-Prato per segnalare il problema e chiedere di ripristinare il testo originario. La mobilitazione degli stessi parlamentari e di Confindustria può quindi essersi ritenuta efficace.

“Il testo all’esame della Camera non riporta più l’assoggettamento al ‘de minimis’ per la fruizione dei crediti di imposta per i rincari energetici – dichiara Tiziano Pieretti -. Nel passaggio al Senato non si prevedono modifiche, per cui dovremmo essere giunti all’obiettivo. Un sentito grazie a Confindustria e a tutti gli esponenti politici che hanno contribuito a questo risultato, di cui siamo molto soddisfatti. Il credito di imposta in compensazione è consistente: dal 10% al 25% della spesa sostenuta, in termini diversificati a seconda di entità e tipologia di consumi. Non essendo limitato alle sole energivore e gasivore ma esteso a tutte le aziende, la platea potenziale è molto ampia”.