“Personale costretto a lavorare con 32 gradi”: il servizio sociale di Viareggio è in stato di agitazione

Fp Cgil: “Nessuna risposta dall’amministrazione sulle criticità a La Casa di Sirio”
“Stress termico da microclima a La Casa di Sirio in via del Pastore a Viareggio”, Fp Cgil dichiara lo stato di agitazione.
“Facendoci interpreti delle istanze delle lavoratrici del servizio sociale del Comune di Viareggio in servizio a La Casa di Sirio – spiegano la Fp Cgil di Lucca, Versilia e Valle del Serchio, unitamente alla Rsu e ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezzadichiarato – il 25 luglio abbiamo dichiarato lo Stato di agitazione del personale distaccato in questa sede, inviando formale segnalazione anche al dipartimento igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il 18 luglio avevamo infatti inoltrato a mezzo Pec una formale richiesta di incontro, portando contestualmente a conoscenza dell’amministrazione il rischio di stress termico da microclima per le lavoratrici e per gli utenti (spesso minori) del servizio stesso. Nessuna risposta da parte dell’amministrazione, per questo abbiamo attivato la procedura in Prefettura e segnalato al dipartimento di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro la condizione delle lavoratrici”.
“Ci siamo trovati costretti a ricorrere alla Prefettura per poter trovare soluzione ad un problema che è esploso in maniera più evidente in queste ultime settimane, ma noto già da molto tempo all’amministrazione stessa – prosegue il sindacato -. La sede, oltre a presentare diverse problematiche relative al sovraffollamento degli spazi, alla inadeguatezza dello stabile sia per il benessere delle lavoratrici che degli utenti (spesso minori), presenta una situazione microclimatica assolutamente inadeguata al benessere psico-fisico delle lavoratrici. Le temperature interne si aggirano mediamente intorno ai 32 gradi compromettendo le condizioni di comfort termico. Questo oltre influire negativamente sulla performance lavorativa può danneggiare, anche pesantemente, la salute delle lavoratrici. Tale condizione microclimatica estrema è dovuta all’assenza di condizionatori”.
“Qui regolarmente vengono aperte le finestre per il dovuto riciclo dell’aria, visto il sovraffollamento dovuto alla mancanza di spazi per il numero di assistenti sociali assegnate e l’aumento dei contagi da Covid-19, ma tale operazione non compensa la mancanza dei condizionatori in quanto la temperatura interna aumenta ulteriormente – va avanti Fp Cgil -. Nella struttura vengono effettuati incontri protetti per i minori in affido e questa situazione danneggia anche gli utenti compromettendo quindi una erogazione efficiente ed efficace del servizio stesso. La problematica microclimatica si presenta in maniera opposta anche nei mesi invernali per insufficienza e inadeguatezza dell’impianto di riscaldamenti in essere. Le lavoratrici stesse, nel tentativo di migliorare la loro condizione lavorativa, hanno acquistato con proprie risorse sia ventilatori che stufette elettriche, queste ultime inutilizzabili a causa del superamento della potenza elettrica del contatore già precedentemente segnalato dalle stesse ai responsabili e agli Uffici competenti”.
“A tutta questa insostenibile situazione si aggiunge che le lavoratrici hanno più volte richiesto di essere dotate di autovettura con idoneo sistema di condizionamento al fine di poter effettuare gli spostamenti, spesso di non breve percorrenza, per il servizio (talvolta anche fuori Regione) – conclude -. A seguito delle reiterate segnalazioni da parte delle assistenti sociali in servizio e di sopralluoghi, il 18 luglio abbiamo inoltrato a mezzo Pec la lettera di richiesta incontro entro 5 giorni dalla data di spedizione della lettera all’amministrazione, al sindaco, al segretario generale, all’assessore al servizio sociale, all’assessore al personale segnalando anche ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza la situazione di stress termico cui sono sottoposte le lavoratrici del Settore in questione. Tale condizione microclimatica estrema è dovuta all’assenza di condizionatori”.