Soffass, Uilcom: “Bene i 500 euro di liberalità, ora si pensi a una soluzione strutturale”

14 settembre 2022 | 11:52
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Soffass, Uilcom: “Bene i 500 euro di liberalità, ora si pensi a una soluzione strutturale”

Bindocci: “Le altre aziende facciano lo stesso: il tema del caro vita attanaglia tutti i lavoratori”

Soffass erogherà 500 euro di liberalità: sia spunto di riflessione alle altre aziende e al sindacato”. A renderlo noto è Massimiliano Bindocci, segretario Uilcom Uil Toscana e Rsu e Rls Uilcom in azienda.

“Come Uilcom avevamo chiesto alle aziende del territorio di utilizzare le agevolazioni che la normativa aveva predisposto per elargire buoni spesa e buoni benzina ai lavoratori, questo per far fronte all’aumento del carburante e delle spese delle bollette – spiega Bindocci -. In questi mesi il caro vita è la vera emergenza per tutti i lavoratori dipendenti. Lo stipendio è diventato clamorosamente insufficiente, e questo tema dovrebbe essere una priorità nazionale. Abbiamo appreso in questi giorni che l’azienda Soffass, con sette stabilimenti in lucchesia, intende andare erogare con il cedolino di settembre 500 euro (praticamente nette perché prevalentemente in buoni) a tutti i dipendenti del gruppo, accogliendo e superando anche le richieste fatte come Uilcom a suo tempo”.

“Apprezziamo questa sensibilità, che induce però ad alcune riflessioni – va avanti Bindocci -: sarebbe utile che tutte le aziende del territorio si facessero carico della solita attenzione, perché il tema del caro vita attanaglia tutti i lavoratori. Inoltre questa erogazione ha carattere episodico e non strutturale, c’è da pensare ad una soluzione permanente del problema salariale e la politica deve trovare le risposte. Queste liberalità non devono allentare l’attenzione e la gestione condivisa di vari istituti tra cui in particolare l’organizzazione del lavoro, la sicurezza, e i premi di risultato. La scelta di Soffass conferma che la richiesta di utilizzare tali buoni era una battaglia da fare in modo convinto ed unitariamente, laddove ve ne siano le condizioni. Certi approcci sindacali che non chiedono questo tipo di trattamenti sono da considerarsi obsoleti, il sindacato deve saper cogliere le nuove possibilità retributive, sempre come aggiuntive su trattamenti in essere ed avere più coraggio nelle proprie vertenze”.