Export, a Lucca +26,5 per cento di vendite nel primo semestre: trainano cartario e cartotecnica

Ecco quanto emerge dai dati Istat riferiti al periodo gennaio-giugno 2022, elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana nord ovest
Una crescita del 13,8 per cento delle esportazioni nelle province della Toscana nord ovest. In particolare in provincia di Lucca l’aumento ha sfiorato i 2,7 miliardi di euro, segnando una crescita del +26,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 (+27,2% il solo manifatturiero), per 564 milioni in più. Sono queste le cifre che emergono dai dati Istat, riferiti al periodo gennaio-giugno 2022, elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest con la collaborazione dell’Istituto studi e ricerche.
Si tratta di una crescita di rilievo, quella delle province di Lucca, Pisa e Massa Carrara ma che risulta inferiore rispetto all’Italia (+22,5% rispetto al medesimo periodo del 2021), ma superiore alla Toscana che mette a segno un +9,9%. Dal lato importazioni, l’area su cui insiste la Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest segna un +42%: un valore leggermente inferiore rispetto all’Italia (+44,4%) ma superiore alla crescita registrata in Toscana (+27,8%).
Tali evoluzioni sono dovute, in buona parte, al combinato disposto del forte incremento dei prezzi a loro volta determinato dai forti rincari delle materie prime e dell’energia e dal deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro.
“Gli scambi con l’estero presentano andamenti a doppia cifra dovuti, in larga parte, dal rialzo delle quotazioni di materie prime, gas ed energia elettrica – commenta Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest -. Inoltre, l’incremento delle quotazioni delle materie prime, energetiche e non, sta impattando fortemente sui costi di produzione delle economie basate sulla trasformazione industriale, come le nostre, comprimendo gli utili delle imprese e facendo aumentare i prezzi dei prodotti. Inoltre, se è vero che il progressivo deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro ha determinato una maggiore competitività dei prodotti esportati fuori dall’Europa, è altrettanto vero che tale dinamica ha aumentato il prezzo dei beni importati, generando un aggravio di costi per il sistema produttivo. Il nuovo Governo, all’interno di un quadro che non può che essere europeo, deve mettere in campo tutte le azioni che puntino a mitigare gli effetti negativi che l’evoluzione dei prezzi e dei cambi sta avendo sul nostro sistema manifatturiero”.
I dati in provincia di Lucca
Nel corso dei primi sei mesi del 2022 il valore delle vendite all’estero dalla provincia di Lucca ha sfiorato 2,7 miliardi di euro, segnando una crescita del +26,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 (+27,2% il solo manifatturiero), per 564 milioni in più. La dinamica lucchese risulta migliore sia di quella regionale, in aumento del +9,9%, sia di quella nazionale cresciuta del +22,5%. Nel semestre l’incremento risulta generalizzato e trasversale a tutti i settori provinciali, pur con alcune eccezioni, ed è trainato da cartario, meccanica, metallurgia e cablaggi che evidenziano significativi aumenti nei livelli delle esportazioni. La crescita appare spinta dal forte incremento dei prezzi dei prodotti energetici e delle materie prime in atto dalla seconda metà del 2021, e dal loro conseguente trasferimento sulle filiere produttive: a livello nazionale Istat ha rilevato infatti per il primo semestre 2022 un ampio e progressivo aumento dei valori medi unitari sia dell’export (+20,1%) che dell’import (+39,4%).
La debolezza dell’euro rispetto al dollaro ha poi determinato una maggiore competitività di prezzo per i prodotti esportati oltre i confini europei, accrescendo al contempo il valore dei beni importati, in un contesto di prezzi delle materie prime già in rialzo e spesso denominate in dollari, generando un ulteriore aggravio di costi per le imprese. Anche le importazioni della provincia di Lucca sono aumentate nel primo semestre dell’anno arrivando a sfiorare 1,5 miliardi grazie a un incremento del +48,1% rispetto al 2021, quasi cinquecento milioni di euro in più; la dinamica risulta in decisa crescita anche a livello toscano (+27,8%) e nazionale (+44,4%).
L’analisi delle esportazioni dalla provincia di Lucca rileva come il settore della carta e cartotecnica ha fatto segnare i più elevati valori di export con 693 milioni di euro di vendite all’estero nel semestre, grazie a un incremento del +69% (283 milioni in più) che spiega metà della crescita provinciale complessiva (13,3 punti percentuali su 26,5) e recupera in pieno la flessione registrata nella prima parte del 2021 (-14,6%). La crescita interessa sia le vendite di articoli di carta e di cartone, salite del +51,3%, sia quelle di pasta da carta, carta e cartone che sono quasi raddoppiate mettendo a messo a segno un +92%. Il settore ha aumentato il valore delle vendite su tutti i principali mercati di sbocco: Francia (+71,4%), Germania (raddoppiato), Spagna (+88,6%), Polonia (triplicato) e Regno Unito (+120,8%). Gli incrementi registrati nei valori dell’export sono spinti anche dal forte aumento del costo delle materie prime utilizzate dal settore, in particolare le commodity energetiche e la cellulosa, che stanno generando tensioni su tutta la filiera del settore e si riversano sui prezzi finali dei prodotti; l’import di pasta da carta, carta e cartone è cresciuto infatti del +70% superando i 440 milioni di euro.
Prosegue il positivo periodo della cantieristica nautica, che nei primi sei mesi dell’anno ha esportato natanti per 468 milioni di euro, facendo segnare una crescita del +4% rispetto al 2021 quando si era registrato un record storico per l’export settoriale. Il Regno Unito rappresenta il principale acquirente di imbarcazioni nel semestre, seguito da Stati Uniti e Isole Cayman.
L’industria meccanica, terzo settore provinciale per export con complessivi 437 milioni di euro nei dodici mesi, ha messo a segno un +19,4% sul 2021: nel dettaglio, le vendite di macchine per impieghi speciali, rappresentate in larga parte da macchinari per cartiere, sono cresciute del +26,4% a quota 317 milioni. Gli Stati Uniti restano il principale partner commerciale del settore, ma nel semestre si rileva un forte incremento delle vendite verso Messico (quasi quintuplicate) e Ungheria, verso cui l’export è salito di oltre trenta volte. Il comparto meccanico registra poi vendite all’estero di macchine per impiego generale (motori e turbine, pompe, compressori, valvole, ecc.) per 64 milioni, in recupero del +19,9% dopo la caduta registrata nel 2021 (-22,7%), con la Cina primo paese di sbocco in forte ripresa (+154,6%) dopo la contrazione del 2021. Le vendite di altre macchine per impiego generale (forni, macchine per sollevamento, utensili portatili a motore, refrigeratori non domestici, ecc.) si sono fermate a 55 milioni segnando una diminuzione del -10,1% e tornando poco sopra i livelli pre-covid: tra i mercati di destinazione cresce molto la Polonia (+152,8%), mentre diminuiscono Stati Uniti (-67,9%), Corea del Sud (-96,4%), Israele, Svizzera e Russia.
I metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi hanno mostrato una crescita sostenuta nel semestre, salendo del +31,9% per complessivi 191 milioni di vendite estere, in parte per l’aumento delle quotazioni delle materie prime che ne hanno spinto il valore al rialzo. Si registrano crescite significative per tutti i principali acquirenti del settore: la Germania (+24,5%) si conferma primo paese di sbocco dell’export lucchese, seguita dalla Francia che sale del +49,1% e dalla Svizzera (+23,3%). Prosegue ancora la crescita delle esportazioni di cablaggi e apparecchiature di cablaggio (171 milioni), in aumento del +26,2% anche in conseguenza dell’incremento del prezzo delle materie prime, per il positivo andamento delle vendite verso Francia (+20%), Germania (+30,6%) e Belgio (+24,1%) che insieme rappresentano quasi i tre quarti dell’export settoriale.
Per l’export di oli di oliva, semi, etc. si registra una crescita del +19,9% che porta il valore venduto all’estero a quota 144 milioni di euro: gli Stati Uniti crescono del +25,5% confermandosi il primo paese di destinazione con il 43% delle vendite del settore, segue il Regno Unito (22% del totale settoriale) verso il quale le esportazioni sono incrementate del +31,7%. Prosegue il recupero delle calzature, in crescita del +40,6% nel semestre a quota 74 milioni dopo un lungo periodo di crisi che ne ha più che dimezzato le vendite all’estero: dieci anni fa l’export del settore nei primi sei mesi dell’anno aveva infatti toccato i 150 milioni di euro. Gli Stati Uniti, che hanno assorbito quasi un terzo delle vendite del settore, sono cresciuti del +38,8%, seguiti da Francia (+40,3%) e Germania (+41,7%). Continua anche la crescita delle vendite di articoli in materie plastiche, salite del +12% per 60 milioni di export nei primi sei mesi dell’anno, grazie agli incrementi di Francia (+36,2%) e Spagna (+24,1%).
Torna ad aumentare l’export di medicinali e prodotti farmaceutici che segna un +26,5% recuperando parte della flessione accusata nella prima parte del 2021 quando aveva perso il -31,3%. Tra i principali paesi di destinazione il Messico cresce del +15,3% mentre Ungheria e Repubblica Islamica dell’Iran rispettivamente quadruplicano e triplicano i valori; per la Turchia, primo mercato di riferimento nel 2021, si registra invece una forte flessione. Si attenuano le difficoltà per i prodotti lapidei lavorati che registrano un incremento del +2,6% su base annua; le vendite estere del settore restano un terzo al disotto dei livelli massimi, ma la ripresa dell’economia a livello globale sembra aver ridato fiato al comparto. Il principale mercato di sbocco per i prodotti lapidei sono gli Stati Uniti, che hanno assorbito quasi la metà delle vendite della provincia, in ulteriore deciso aumento nella prima parte dell’anno (+30,7%). Le vendite di blocchi di pietre estratte, dirette prevalentemente in Cina, segnalano invece un calo del -11,4% dopo l’incremento registrato lo scorso anno.
L’export lucchese conferma il forte legame commerciale con i tradizionali paesi di destinazione: i primi cinque paesi per acquisti (Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Spagna) concentrano infatti la metà delle vendite del semestre. I principali partner commerciali della provincia si confermano i paesi dell’Unione Europea, che nel semestre hanno assorbito la metà delle vendite all’estero (1,35 miliardi di euro) facendo registrare un aumento del +41,5% grazie alla forte crescita delle vendite di carta, metalli e cablaggi. La Francia rappresenta il primo paese di destinazione (13,5% del totale), seguita da Germania (10,2%) e Spagna (4,2%). Sono cresciute anche le vendite verso i paesi europei extra-Ue (468 milioni, il 17,4% del totale provinciale), salite del +49,7% nel semestre e destinate principalmente verso Regno Unito e Svizzera.
Le esportazioni verso il continente americano hanno fatto segnare una crescita del +43,9% superando il mezzo miliardo di euro (19,3% del totale): l’aumento ha interessato sia l’America settentrionale (+46,7%; 311 milioni), dove gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di destinazione, sia la centro-meridionale (+39,8%; 208 milioni) con Messico e Isole Cayman tra i maggiori acquirenti. Le vendite verso l’Asia si sono ridotte del 9,6% attestandosi a 227 milioni di euro, mentre quelle verso l’Africa sono cresciute del +2,9% superando i 60 milioni.