Gestione dei rischi, Sofidel al primo posto nella categoria dei prodotti casalinghi

Il riconoscimento ottenuto dalla Sustainalytics, una società Morningstar, uno dei principali istituti indipendenti di ricerca Esg, rating e società di dati
Sofidel, ad agosto, ha ottenuto un punteggio di 13.6 da Morningstar Sustainalytics che la colloca nella categoria “low risk”, dove si trovano le aziende con una forte capacità di gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance che caratterizzano le tre sfere di responsabilità di un’impresa.
Sustainalytics, una società Morningstar, è uno dei principali istituti indipendenti di ricerca Esg, rating e società di dati. Lavora con centinaia di asset manager e fondi pensione che incorporano dati e valutazioni Esg e di società per le loro scelte di investimento. Sofidel, in particolare, risulta al primo posto nella sua industry di riferimento, quella degli househol products: 103 aziende che comprendono non solo la carta tissue, ma anche prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale. Inoltre, si posiziona al 950esimo posto sulle oltre 14 mila imprese valutate fino ad oggi da Sustainalytics.
“Il rating di Sustainalytics attesta, ancora una volta, il rigore del nostro impegno nelle politiche di sostenibilità e di gestione del rischio di Esg – ha commentato Luigi Lazzareschi, amministratore delegato del Gruppo Sofidel -. Queste analisi, in aggiunta ai tradizionali rating finanziari, rappresentano un punto di riferimento per investitori, osservatori esterni e stakeholder di tutto il mondo, le cui scelte tengono sempre più conto della capacità delle aziende di elaborare e mettere in atto strategie di sostenibilità efficaci. Un riconoscimento di cui siamo contenti, perché traduce l’impegno e la dedizione di questi anni in risultati misurabili, imprescindibili per confrontarci con le best practice internazionali e, soprattutto, per aiutarci a rilevare ulteriori aree di miglioramento”.
Il rating attesta che la capacità complessiva di gestione del rischio è superiore alla media del settore (75% contro 35%). Fra i temi materiali su cui Sofidel si è distinta, Land Use Biodiversity e Business Ethics. Per la gestione del rischio relativa al tema Land Use Biodiversity, l’azienda ha ricevuto un punteggio di 97 su 100, grazie a una rigorosa politica di approvvigionamento forestale, sviluppata in collaborazione con il Wwf, che ha un unico obiettivo: zero deforestazione.
“Oggi Sofidel utilizza solo polpa di cellulosa certificata (100%) secondo schemi di catena di custodia forestale e si impegna a effettuare controlli attivi nei Paesi ad alto rischio e a introdurre misure di controllo sul secondo e terzo livello della sua catena di fornitura – spiegano dal gruppo -. Nel corso del biennio 2021/2022 Sofidel ha inoltre incrementato il suo impegno per proteggere le foreste e preservare le specificità degli ecosistemi aderendo, fra le prime aziende al mondo, alla piattaforma Forests Forward lanciata da Wwf”.
“Per quanto riguarda invece la gestione relativa al tema Business Ethics, Sofidel ha raggiunto il punteggio di 86,9 su 100 per il costante impegno profuso nel promuovere modelli di integrità, lotta alla corruzione e trasparenza – proseguono da Gruppo -. In questo ambito l’azienda sta adottando il sistema di gestione anticorruzione secondo lo standard ISO 37001. Da sottolineare anche la recente decisione di includere consiglieri esterni nel consiglio di amministrazione e la costituzione di un organo endo-consiliare: il Comitato controllo rischi e sostenibilità (Ccrs) con presidente Chiara Mio, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, e membri effettivi Silvio Bianchi Martini, Professore Ordinario Economia Aziendale presso l’Università di Pisa e Alessandro Solidoro, commercialista dello Studio Solidoro di Milano”.
Conferme positive anche in tema di decarbonizzazione. “Per quanto riguarda infatti la valutazione dei rischio residuo per la categoria Carbon Own Operations, l’azienda ha ottenuto un rating di rischio trascurabile (1.3 Negligible) che riconosce la strategia di decarbonizzazione di Sofidel – concludono dal gruppo -. I target di riduzione al 2030 del Gruppo (riduzione del 40% delle emissioni di CO2 di scopo 1 e 2 – quelle prodotte direttamente dalla sua attività – e del 24% di scopo 3 – relative alla catena di fornitura) sono approvati da Science based targets initiative come coerenti con quanto previsto dall’Accordo di Parigi. In questo contesto il Gruppo sta ora implementando una strategia multi-opzione (in base ai contesti legislativi, climatici e infrastrutturali dei vari Paesi in cui opera) per la differenziazione del mix energetico con l’obiettivo di avere, al 2030, l’84% dell’energia acquistata proveniente da fonti rinnovabili”.