Miac, Bindocci (Uil): “La ricetta anticrisi va integrata con un patto sociale di formazione e redistribuzione”

Il segretario della Uil Nord Toscana: “Altrimenti il personale pagherà due volte: nelle crisi aziendali e nelle bollette e nella spesa”
“La grande iniziativa del Miac dimostra che Lucca resta il centro del polo cartario ed il luogo di elaborazione di idee strategico per il settore e fondamentale per il territorio”. Così Massimiliano Bindocci, segretario Uil Nord Toscana, che prosegue: “Come Uil abbiamo assistito all’inaugurazione ed all’interessante dibattito il cui tema conduttore era, in breve, che la situazione dell’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime crea uno sconvolgimento (e non un tracollo) dei mercati, e la risposta è negli investimenti per l’innovazione e nelle risposte strutturali dalla politica per ridurre i costi”.
“Concordare su questi argomenti è facile, anche se abbiamo forti dubbi che la Regione Toscana sia in grado di definire una politica energetica in un momento di emergenza, dopo aver buttato al vento anni utili per l’incapacità di essere lungimiranti. Ma quello che come Uil ci ha colpito è che non è emersa – se non in modo marginale – la necessità di attraversare questo momento valorizzando la risorsa umana, la professionalità. Non si parla di formazione, non si parla di fare un patto sociale sul territorio dove si salvaguardino le persone, condividendo gli ammortizzatori e prevedendo le integrazioni salariali opportune alla cassa integrazione, dove si organizzino percorsi formativi per non disperdere le professionalità, e sì, concordo sulla necessità di fare una maggiore redistribuzione”.
“Nel cartario a Lucca – prosegue Bindocci – lavorano migliaia di operai e impiegati. Si rischia la macelleria sociale. Altrimenti il personale pagherà la crisi due volte, nelle crisi aziendali e nelle bollette e nella spesa. Ricordiamo che la possibilità di erogare al personale buoni fino a 800 euro al personale è stata colta da pochi gruppi. La ricetta anticrisi che ho sentito al Miac deve essere integrata con un patto sociale che preveda formazione e redistribuzione. Altrimenti – conclude Bindocci – il rischio per qualche azienda rischia di diventare un problema sociale per molti lavoratori”.