Körber, i lavoratori incrociano le braccia: “Dalla direzione ormai solo decisioni unilaterali”

La protesta della Rsu davanti ai cancelli di Mugnano dopo la lettera di trasferimento momentaneo a quattro operai: “È la prima volta che non veniamo interpellati”
Due ore di sciopero in presidio davanti ai cancelli di ingresso per denunciare il progressivo sgretolarsi dei rapporti tra dirigenza e rappresentanza sindacale. Così questa mattina (14 ottobre) alcuni lavoratori della sede di Mugnano della Fabio Perini – Körber Tissue hanno incrociato le braccia fino alle 10,30 per chiedere ai vertici dell’azienda di ‘ripristinare il dialogo’, anche in vista di un 2023 che dovrà fare i conti con le conseguenze del carovita.
Una concomitanza casuale quella col Miac – la Mostra internazionale dell’industria cartaria, che proprio oggi chiude la tre giorni al Polo Fiere di incontri e confronti tra gli addetti al settore -, dettata piuttosto da un episodio che ha fatto ‘traboccare il vaso’ pochi giorni fa, ma iniziata, secondo quanto riportato dai rappresentanti della Rsu, almeno un anno fa.
“Nella storia della Perini come Rsu siamo sempre intervenuti su tanti argomenti e arrivati a compromessi con la direzione – spiega Carlo Iozzi, in rappresentanza di Fiom Cgil -. Da un po’ di tempo però questa flessibilità dimostrata dall’azienda ha iniziato a decadere. Un’accelerazione iniziata quando, dopo una serie di richieste cadute nel vuoto, ad aprile abbiamo ottenuto un ‘no’ secco anche sulla revisione degli inquadramenti e proseguita poi a giugno, quando in via unilaterale hanno deciso di stravolgere il piano ferie, per fortuna senza poi portare a termine la cosa data l’incompatibilità con gli obiettivi produttivi, andando così di fatto contro lo statuto dei lavoratori”.
“A luglio – prosegue Iozzi – poi un nostro collega è stato licenziato in tronco per motivi disciplinari, senza passare dalla mediazione con la Rsu, cosa che fino a quel momento era sempre stata fatta in casi simili. Sempre durante l’estate due nostri trasfertisti in condizioni critiche hanno dovuto ricorrere a interventi sanitari all’estero ma le soluzioni dell’azienda non sono state sufficienti per garantire loro un accesso immediato alle cure. Abbiamo sollevato il problema a più riprese, senza ottenere, anche qui, nessuna certezza per il futuro. Pochi giorni fa siamo poi arrivati alla goccia che ha fatto traboccare il vaso: a quattro nostri colleghi di officina sono arrivate delle lettere di trasferimento momentaneo in un’altra sede. Lettere piovute dall’alto senza nessun preavviso o confronto: un evento che non ha precedenti nella storia della Perini e che di fatto sancisce lo sgretolarsi del rapporto tra la Rsu e la direzione aziendale, fino a poco fa sempre aperto e flessibile”.
“Stiamo vedendo proprio un evidente cambio di metodo di interazione da parte dell’azienda – aggiunge Gino Spicciani, rappresentante Fim Cisl – che va a spezzare quel dialogo che ci ha sempre portato a trovare compromessi e soluzioni. Su questo ultimo fatto abbiamo chiesto chiarimenti alla direzione, anche qui senza ottenere risposte e quindi oggi abbiamo deciso di scioperare. Siamo preoccupati per questo cambio di atteggiamento da parte dell’azienda che va a minare un rapporto che è sempre stato di confronto e trattativa in un momento storico che mette a rischio il lavoro di tutti noi”.
“Alla Perini vi é sempre stato un sistema di relazioni fondato sul coinvolgimento e la sensibilizzazione delle Rappresentanze sindacali, cosi com’è previsto da tutti gli accordi aziendali, non é mai esistito l’invio di lettere di ‘comando’ – interviene il segretario generale Fiom Cgil Toscana Massimo Braccini -. Questo cambiamento sostanziale del comportamento aziendale, non crediamo che sia casuale e denota semplicemente un’idea di gestione unilaterale delle relazioni, peraltro in un particolare momento congiunturale che sta attraversando tutto il settore del tissue. Nei momenti di possibili flessioni produttive e situazioni inedite, la fase dovrebbe essere accompagnata dai migliori rapporti tra le parti, e non da comportamenti aziendali pretestuosi, magari volti a non far apparire i veri problemi aziendali. Riteniamo che la Perini vada seguita con molta attenzione riguardo la prospettiva del gruppo e la sua evoluzione. Manteniamo lo stato di agitazione sindacale e le lettere di trasferimento verranno impugnate anche legalmente in quanto ritenute illegittime”.