Lavoro in calo, la Camera di Commercio: “La crisi frena le imprese, servono interventi a livello nazionale”

25 ottobre 2022 | 12:30
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Lavoro in calo, la Camera di Commercio: “La crisi frena le imprese, servono interventi a livello nazionale”

Il presidente Tamburini: “Assumere personale è una scelta condizionata in negativo dalla forte spinta inflattiva, dall’aumento dei costi energetici e dalla situazione geopolitica”

Sono 7030 i lavoratori ricercati dalle imprese nel mese di ottobre nei territori della Toscana nord-ovest (Lucca, Massa-Carrara e Pisa), e salgono a oltre 18100 per l’intero trimestre ottobre-dicembre 2022. Dati nel complesso non troppo positivi, salvo qualche eccezione, in linea con l’andamento nazionale e che risentono della difficile congiuntura generale.

Questo è quanto emerge dai dati rilevati per il mese di ottobre 2022 su un campione di oltre 2mila imprese con dipendenti del Sistema informativo Excelsior, indagine su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana nord-ovest e dall’Istituto studi e ricerche – Isr.

“Il dato di ottobre sulla domanda di lavoro nei territori della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest – commenta il presidente Valter Tamburini – conferma quanto la propensione ad assumere personale da parte delle imprese sia condizionata in negativo da fattori non locali quali la forte spinta inflattiva, l’aumento consistente dei costi energetici, la situazione geopolitica che hanno generato un sensibile rallentamento dell’economia europea. Il dato comune ai tre territori della Camera di Commercio della Toscana nord-ovest è infatti la frenata della domanda di lavoro soprattutto nel settore manufatturiero e, laddove si registrano segnali positivi, questi riguardano soltanto il settore dei servizi evidentemente meno influenzato dalla situazione globale in atto. Resta dunque cogente la necessità di interventi a livello nazionale ed europeo vista la complessità della situazione. Si conferma inoltre, per dimensione del fenomeno, – prosegue Tamburini – il preoccupante primato italiano circa il ‘mismatch’ tra domanda e offerta di lavoro che nei nostri territori resta molto elevato anche laddove si registrano flessioni nelle previsioni di assunzione. Intervenire è dunque sempre più urgente a tutti i livelli ed iniziative specifiche in questo ambito saranno prioritarie nella stesura del programma pluriennale in via di definizione della nuova Camera della Toscana nord-ovest”.

L’indagine

I dati provengono dall’analisi della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest sui dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, sulla base delle entrate previste dalle imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi a ottobre 2022: un’indagine che ha coinvolto in provincia di Lucca, Massa-Carrara e di Pisa, rispettivamente un campione di 781 aziende, 402 e di 853 in tre tornate di indagine mensili. Le informazioni sui flussi di entrate programmate dalle imprese riguardano le attivazioni di contratti di lavoro (a tempo indeterminato, a tempo determinato, stagionali, a chiamata, apprendistato, in somministrazione, di collaborazione coordinata e continuativa ed altri contratti non alle dipendenze) della durata di almeno un mese solare (pari ad almeno 20 giornate lavorative) per i trimestre oggetto di indagine.

I dati di Lucca

Nel mese di ottobre 2022 le imprese lucchesi con dipendenti programmano di assumere 2.750 lavoratori, un valore in calo di 280 unità (-9%) rispetto a ottobre 2021 ma che risulta pressoché stabile rispetto al mese di settembre appena trascorso. Anche a livello nazionale si rileva una tendenza negativa, con una flessione contenuta a poco più del 5% nel confronto annuale.

Le entrate programmate dalle imprese per il trimestre ottobre-dicembre si fermano a 7.130 unità, circa 900 in meno (-11%) di quanto preventivato per lo stesso periodo nel 2021.

A ottobre le entrate previste si concentreranno per il 63% nel settore dei servizi e per il 74% riguarderanno imprese con meno di 50 dipendenti. Il 15% è destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, una quota inferiore rispetto alla media nazionale che si attesta al 22%. Una assunzione su tre (33%) è rivolta specificamente a giovani con meno di 30 anni. Il deterioramento delle prospettive di crescita a livello globale ed europeo, legato principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia, all’inflazione e alla situazione geopolitica, pesa soprattutto sui programmi di assunzione delle imprese industriali e dei servizi alle imprese.

Malgrado la flessione della domanda di lavoratori, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro resta elevato e in notevole rialzo rispetto all’anno passato: a ottobre le imprese prevedono infatti di incontrare difficoltà nel reperimento dei profili desiderati nel 47% dei casi (a settembre era il 49%), mentre nel 2021 questo valore si fermava al 38%. La mancanza di candidati resta la principale motivazione dichiarata dalle imprese, indicata per il 28% delle entrate, in calo rispetto al mese precedente (33%) ma in crescita rispetto a ottobre 2021 (22%); per il 15% delle assunzioni le imprese denunciano invece difficoltà dovute alla scarsa preparazione dei candidati. Alle figure in ingresso viene richiesto di aver maturato una precedente esperienza nel settore nel 41% dei casi e nella professione nel 23%.

Lucca: tre assunzioni su quattro sono a termine

Il tempo determinato si conferma la forma contrattuale maggiormente utilizzata con il 54% delle assunzioni totali, un valore elevato sebbene in calo rispetto a ottobre 2021 quando arrivava al 59%. Seguono i contratti a tempo indeterminato, stabili al 18% del totale, gli altri contratti non alle dipendenze (8%) e quelli in somministrazione (7%). L’apprendistato viene proposto per il 5% delle assunzioni, mentre i contratti di collaborazione si fermano al 2% e le altre tipologie di contratti alle dipendenze al 6% delle entrate.

In calo la domanda di lavoro dell’industria, crescono i servizi

Sono le imprese dei servizi a sostenere la richiesta di lavoratori in provincia, con 1.730 assunzioni in programma nel mese, in aumento del +11% (+170 unità) rispetto a ottobre 2021. L’incremento è spinto soprattutto dalle previsioni, in crescita rispetto al 2021, delle imprese dell’alloggio e ristorazione che programmano 580 assunzioni a ottobre (+71% rispetto alle previsioni 2021; +240 unità), spinte anche dalle manifestazioni in programma nel mese.

Aumentano anche le entrate programmate dal commercio (+9%; +30 unità) e dai servizi alle persone che nel mese salgono del +33% (+90 assunzioni). In calo invece le previsioni dei servizi alle imprese che perdono un’assunzione su tre (-33%; -200 unità) rispetto a ottobre 2021.

Il comparto industriale (1.030 entrate previste) si caratterizza invece per una contrazione della domanda di lavoro a ottobre, facendo segnare una flessione di 440 unità (-30%) rispetto a un anno fa. La diminuzione interessa sia l’industria manifatturiera e le public utilities (-410 unità, pari al -37%) che le costruzioni dove il calo delle posizioni cercate nel mese segnala solo un rallentamento (-8%; -30 unità).

I dati di Pisa

Nel mese di Ottobre le imprese pisane con dipendenti prevedono di assumere 3.060 persone, un valore in calo rispetto al mese precedente di 740 unità (-24%) ma in aumento, invece, rispetto allo stesso mese del 2021 (+250 ingressi corrispondenti al +9%), dinamica, quest’ultima, in controtendenza a quella nazionale che fa registrare una flessione poco più del 5%. Se estendiamo l’analisi al trimestre ottobre-dicembre 2022 la domanda espressa dal sistema imprenditoriale pisano arriva a quota 7950 unità superando di 610 unità (+8%) il dato corrispondente allo stesso trimestre del 2021.

Si conferma, rispetto al mese precedente, la quota del 13% di imprese che prevedono assunzioni, un valore in linea anche con quello di un anno fa (12%).

Si mantiene su livelli preoccupanti il gap domanda-offerta di lavoro con il 52% delle posizioni offerte difficili da coprire a causa di mancanza di candidati (nel 31% dei casi) ovvero per candidati non considerati idonei dalle imprese (in un altro 17% dei casi) o per altri motivi (4%): si tratta di un dato identico a quello del mese precedente ma  marcatamente peggiore rispetto al 37% registrato a ottobre dello scorso anno e anche rispetto a quello nazionale che, nonostante la flessione nelle previsioni di assunzione, si ferma al 45,5%.

Pisa: si conferma la netta prevalenza dei contratti a termine, l’esperienza resta un fattore che conta

Il 24% delle assunzioni di ottobre saranno di tipo stabile, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato mentre nel 76% dei casi saranno offerti contratti a termine (a tempo determinato o altri con durata predefinita). Le assunzioni previste si concentreranno per il 67% nei servizi e per il 65% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 31% delle assunzioni è rivolto specificamente a giovani (under 30) con un picco del 40% per le professioni impiegatizie. Il requisito dell’esperienza è valutato positivamente dalle imprese, al 42%, infatti, è chiesta esperienza nel medesimo settore e ad un altro 23% un’esperienza professionale specifica per un totale di 65 assunti su cento ai quali è richiesta esperienza.

In calo la domanda di lavoro dell’industria, crescono i servizi

La crescita della domanda di lavoro a ottobre 2022, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, è spinta dal macrosettore dei servizi. L’industria infatti registra un calo complessivo di 120 unità pari al -4% mentre i servizi, con un saldo attivo di +370 unità, realizzano una crescita del 22%. La flessione della domanda di lavoro nell’industria riguarda sia il manifatturiero che le  public utilities (-120 unità pari al -15%), mentre resta perfettamente stabile rispetto all’anno precedente la previsione nelle costruzioni (330 unità ad ottobre 2022 e 330 ad ottobre 2021). Sul fronte dei servizi crescono e in modo sensibile tutti i sotto settori ad eccezione dei servizi alle imprese che frenano lievemente (-20 lavoratori richiesti corrispondenti al -3%). Sorprendente la crescita del turismo (+180 unità pari al +67%) complice probabilmente il meteo, più da tarda estate che da inizio autunno, che il 2022 sta regalando. Buona la previsione per il commercio (+50 unità pari al +16%) e ottima quella per i servizi alle persone (+46% rispetto a ottobre 2021).