Luce e gas, costi triplicati nei primi tre mesi dell’anno

Con il mercato libero si può risparmiare fino al 30%
Continua a crescere il costo di luce e gas, e il rincaro senza precedenti del prezzo unitario dell’energia nel biennio 2020-2022 si traduce inevitabilmente in bollette molto più alte per famiglie e imprese.
La spesa annuale per una famiglia media italiana nel confronto tra il primo trimestre del 2021 e il terzo trimestre del 2022 è più che triplicata, sia per l’energia elettrica (da 616 a 1.963 euro) che per il gas naturale (da 1.428 a 4.400 euro). Questo il quadro drammatico evidenziato dalle rilevazioni dell’ osservatorio SOStariffe.it e Segugio.it. Una situazione critica e ulteriormente aggravata dalla progressiva scomparsa, a partire dal secondo trimestre del 2022, delle offerte a prezzo bloccato dal mercato di tutela. Oggi di fatto le uniche offerte disponibili sono quelle a prezzo indicizzato, in cui l’importo della bolletta varia a seconda del costo di energia e gas sul mercato all’ingrosso. Un piano tariffario che espone potenzialmente gli utenti ad aumenti vertiginosi tra un mese e l’altro.
Per ovviare a questo dissesto tuttavia una soluzione esiste, e risiede nel mercato libero. Quest’ultimo, a differenza del mercato tutelato che fa capo all’Arera, autorità italiana di riferimento per l’energia, offre un ampio ventaglio di tariffe variabili vincolate al Pun ( Prezzo unico nazionale), prezzo all’ingrosso dell’energia, in netto calo dopo l’esplosione degli ultimi mesi. Ciò significa che affidandosi al mercato libero in questo momento sarebbe possibile risparmiare fino al 30% sul costo dell’energia, a patto che il Pun rimanga stabile sui valori attuali.
Sulla concreta possibilità di risparmio garantita dal mercato libero si è espresso lo stesso Paolo Benazzi, business leader Gas&Power di gruppo mutuiOnline, che sottolinea: “Le offerte per famiglie e imprese oggi sono sostanzialmente solo a prezzo variabile, ciò significa che quanto spenderemo in bolletta dipenderà dall’andamento del prezzo all’ingrosso. Il passaggio al mercato libero può garantire un risparmio concreto a patto che si scelga attentamente una tariffa competitiva, che rivenda l’energia al prezzo all’ingrosso con un basso ricarico per il fornitore. A ottobre il prezzo di riferimento è rientrato rispetto ai picchi estivi perciò, se il valore sarà stabile da qui a fine anno, il mercato libero sarà molto più conveniente della tariffa in maggior tutela, che presenta un prezzo più caro nell’ultimo trimestre.”