Regione Toscana, il prezzario per ristrutturare casa e progettarla domotica

18 novembre 2022 | 07:42
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Regione Toscana, il prezzario per ristrutturare casa e progettarla domotica

Sostenibilità, risparmio energetico, rispetto per l’ambiente: questi sono i paradigmi su cui si basano le abitazioni moderne. Ma i possessori di case più datate non sono necessariamente condannati ad essere stritolati dalle bollette e a contribuire al riscaldamento climatico.

Isolamento termico, fotovoltaico e domotica possono portare qualsiasi edificio a essere al passo coi tempi e a incidere molto meno sulle tasche dei proprietari.

E grazie agli incentivi statali, recentemente prorogati anche per le prossime annualità, è possibile ristrutturare la propria casa con un investimento contenuto.

Quali sono gli aiuti per la ristrutturazione di casa?

Due sono i principali incentivi statali previsti per chi vuole ristrutturare casa.

Quello di più semplice accesso è il Bonus Ristrutturazione, che ha visto la luce diversi anni fa, con l’introduzione dell’art. 16-bis all’interno del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (DpR 917/86). Prorogata fino al 31 dicembre 2024, questa agevolazione permette di detrarre il 50% della cifra spesa per interventi di ristrutturazione della propria unità abitativa, fino ad un massimo di 96.000 euro. L’intervento deve comportare l’esecuzione di opere sulle parti murarie dell’abitazione, oppure sugli impianti. Il credito può essere recuperato sotto forma di detrazione IRPEF su un periodo di 10 anni, oppure può essere ceduto a terzi o usufruito sotto forma di sconto diretto in fattura.

In alternativa, è possibile finanziare la ristrutturazione di casa propria con il tanto chiacchierato Superbonus. In questo caso, però, è necessario rispettare determinati requisiti: grazie all’intervento, la casa deve guadagnare almeno 2 classi di efficienza energetica. Inoltre, sono ammesse soltanto opere che prevedano la realizzazione di un intervento trainante (sostituzione della caldaia con un nuovo modello a condensazione e/o realizzazione dell’isolamento perimetrale della casa).

Collegato al Superbonus vi è anche il Sismabonus, fruibile soltanto per interventi edili su abitazioni situate in zone ad elevato rischio sismico (corrispondenti, in Toscana, per lo più con i comuni Appenninici), per migliorarne la resistenza in caso di terremoto. I due incentivi, così come pensati dal DL 34/2020, avrebbero dovuto essere pari al 110%, fruibile con le stesse modalità del Bonus Ristrutturazione. Pare però certo che a breve l’aliquota verrà ridotta al 90% dal nuovo Governo, stando alle dichiarazioni di Palazzo Chigi.

Il Codice degli Appalti prevede che le Regioni pubblichino annualmente un aggiornamento dei prezziari per l’edilizia, utilizzati anche per la verifica della congruità dei costi fatturati per gli incentivi fiscali statali, incluso il Superbonus e il Bonus Ristrutturazione.

Gli aumenti dei prezzi delle materie prime che hanno colpito l’edilizia e ogni altro settore dell’economia italiana nel 2022 hanno spinto il Governo ad emanare misure straordinarie, contenute nel Decreto Legge 50/2022, il quale ha previsto un aggiornamento infra-annuale dei prezziari, per il solo 2022. La Regione Toscana ha approvato i nuovi prezziari, suddivisi per provincia, con Deliberazione di Giunta Regionale n. 828 del 28 luglio 2022; tutte le informazioni e le tabelle analitiche sono disponibili sulla pagina istituzionale dedicata.

Domotica, la base di partenza per un futuro green

Una delle tecnologie di frontiera per migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione è la domotica. Il termine indica una disciplina scientifica dedita allo studio delle migliori soluzioni tecniche per migliorare il comfort e l’abitabilità della casa; oggi per errore, viene identificato come un sinonimo di smart home.

La domotica moderna permette di controllare, in automatico oppure da remoto, tutti gli aspetti della propria abitazione: illuminazione, riscaldamento, irrigazione delle aree verdi, sicurezza, gestione degli elettrodomestici, chiusura ed apertura di porte e finestre. Il tutto tramite semplici app o software per PC che agiscono direttamente sull’impianto elettrico di casa.

Il controllo fine di ogni singolo dispositivo permette di ridurre drasticamente gli sprechi energetici. Grazie alle tecnologie smart è infatti possibile gestire a distanza gli elettrodomestici e l’illuminazione, attivandoli nelle fasce orarie in cui la corrente elettrica è più economica.

Un buon impianto domotico permette inoltre di calibrare i consumi connessi al riscaldamento, settando con precisione le fasce orarie di accensione e spegnimento dell’impianto sulla base delle abitudini familiari. E non è tutto: la domotica è anche sicurezza, non solo contro le intrusioni domestiche ma anche nei riguardi di fughe di gas, perdite d’acqua, incendi o guasti elettrici.

Con un impianto domotico ben impostato, quindi, si possono ottenere significativi risparmi sulle bollette del gas e dell’elettricità. Le case intelligenti, inoltre, permettono anche risparmiare una delle risorse più preziose, l’acqua: grazie a sensori smart posti nel terreno del giardino, sono in grado di valutare minuto per minuto l’umidità del suolo, evitando irrigazioni superflue.

L’implementazione ex-novo della domotica può esser fatta rientrare nel perimetro degli incentivi statali sopra richiamati. È bene però sottolineare che la realizzazione del solo impianto smart non permette di accedere al Superbonus: per abbattere totalmente i costi di realizzazione, occorrerà anche eseguire almeno un intervento trainante.

Nessun problema si pone, invece, per ottenere la detrazione al 50%; in alternativa, se l’impianto rispetta determinate caratteristiche tecniche, potrebbe beneficiare del Bonus del 65% introdotto per le opere di Building Automation ad opera della legge di bilancio 2021.

Quanto si risparmia con cappotto e domotica?

Il costo di un impianto di domotica, per un appartamento di circa 100 metri quadri, si attesta tra gli 8.000 e i 12.000 euro. La cifra può essere abbattuta dagli incentivi fiscali, ma rimane sostanziosa e non alla portata di tutte le tasche.

È quindi lecito domandarsi se il gioco valga la candela. La risposta è senz’altro positiva: grazie al controllo puntuale dei dispositivi domestici, la domotica consente di ridurre i consumi elettrici mensili del 20% circa. Considerando che, in base alle stime di ARERA, una famiglia tipo italiana consuma circa 2700 kWh all’anno, si tratta di un risparmio annuo di circa 540 kWh che (alle tariffe attualmente in vigore) corrispondono a oltre 250€.

Il risparmio si fa ancora più consistente se alla realizzazione dell’impianto domotico viene abbinato anche il rifacimento del cappotto termico, rientrando così nel perimetro del Superbonus. Con un isolamento ottimale dell’abitazione, ci si può attendere di abbattere i consumi di gas per il riscaldamento del 40% e di dimezzare la quantità di energia elettrica necessaria per la climatizzazione estiva.

Il mio immobile acquisirà valore?

Oltre ad avere minori costi di gestione, una casa domotica e ristrutturata vale anche di più: una considerazione da tenere a mente se si intende ottimizzare il valore di un immobile di proprietà prima di metterlo sul mercato.

Va da sé che ogni miglioria realizzata su un edificio in condizioni precarie non può che aumentarne il pregio e, di conseguenza, il prezzo di vendita. Una stima precisa non è possibile, dal momento che tutto dipende dalle condizioni di partenza e dal risultato finale. Tuttavia, vari studi di settore hanno dimostrato che, a seguito di una ristrutturazione, il valore di una casa può aumentare anche del 10%. La realizzazione di un impianto domotico, da sola, può permettere di realizzare un ulteriore incremento del 5-8%.

In un momento in cui il mercato edilizio è ancora impantanato e le materie prime sono alle stelle, ristrutturare un vecchio rustico, trasformandolo in una moderna ed efficiente smart-home, può sembrare una mossa azzardata.

Ma è bene ricordare ancora una volta che il costo degli interventi necessari per eseguire queste migliorie può essere coperto, in tutto o in parte, dagli incentivi statali. Pare dunque essere arrivato il momento di mettere da parte gli eccessi di prudenza e di sfruttare le opportunità disponibili, in attesa della ripartenza del mercato immobiliare.

Occorre poi considerare che gli italiani stanno diventando sempre più attenti alla sostenibilità e alle tecnologie per conseguirla: una casa completamente domotizzata, quindi, non solo permette di ottenere un maggior profitto, ma è anche molto più richiesta e quindi più facile da vendere.

La casa del futuro non è più fantascienza

Fino ad un decennio fa, la domotica sembrava fantascienza. Probabilmente nessuno avrebbe scommesso che nel giro di pochi anni le case smart e l’internet-of-things sarebbero entrate a far parte della vita quotidiana di miliardi di persone in tutto il mondo.

Come sempre, la realtà è riuscita a superare qualsiasi immaginazione ed oggi il mercato offre soluzioni tecnologiche a costo moderato, che permettono di fronteggiare due dei più grandi problemi che l’umanità abbia mai dovuto affrontare: la crisi energetica e il cambiamento climatico.

Un miglior isolamento delle abitazioni e un uso più razionale della miriade di dispositivi che affollano la nostra vita ci permettono di condurre una vita comoda e, al contempo, sostenibile.

Le scelte compiute oggi si riverberano sul mondo in cui i nostri figli vivranno domani: è nostra responsabilità agire subito per eliminare ogni spreco, avvicinando le esigenze energetiche dell’umanità alle capacità del pianeta.

La domotica può dare un grande contributo al raggiungimento di questo obiettivo. Ma i suoi benefici sono evidenti anche per chi non ha particolare sensibilità ambientale: i costi dell’energia prima o poi caleranno, ma sino ad allora non si potrà fare a meno di sfruttare ogni mezzo che permetta di razionalizzare i consumi e ricevere bollette più leggere.