Nuovo sciopero con presidio alla Pro-Gest: “L’azienda ha portato i lavoratori in tribunale”

24 novembre 2022 | 08:54
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Nuovo sciopero con presidio alla Pro-Gest: “L’azienda ha portato i lavoratori in tribunale”

Al centro del nuovo scontro alcune divergenze sul pagamento di alcune festività riconosciuto dall’ispettorato del lavoro

I lavoratori dell’O.G. Pro-Gest di Altopascio (già Ondulati Giusti) anche ieri (23 novembre) hanno scioperato per un’ora, facendo un presidio ai cancelli, “per portare avanti – spiegano – l’azione di rimostranza contro il pessimo clima aziendale che è stato creato dalla direzione, dal suo insediamento”.

“Le ragioni che hanno portato a questa ripresa della mobilitazione sono molte – spiegano Simone Tesi di Slc Cgil e Fabio Guerri di Fistel Cisl insieme alle Rsu aziendali Gianluca Quinci, Franco Magrini, Nicola Calandriello e Fabrizio Bottai – C’è un mancato rispetto ripetuto del contratto nazionale riguardo al pagamento di alcune festività. L’ispettorato del lavoro ha fatto i suoi accertamenti e ha intimato il pagamento di quanto dovuto ai lavoratori, ma l’azienda continua ad opporsi, prova a proporre delle conciliazioni dove offre benefit (buoni spesa) al posto di ciò che è stato stabilito essere normale retribuzione, su cui devono essere versati contributi previdenziali e tasse dovute all’erario come costo del lavoro, e ha deciso di portare in tribunale i suoi dipendenti (la prima udienza ci sarà a gennaio del 2023)”.

“È un atto gravissimo, mai avvenuto e, di per sé, inconcepibile – prosegue il sindcato – un soggetto terzo legittimato dal suo ruolo richiama l’azienda a riparare ad una mancanza e questa se la rifà con i suoi dipendenti che sono parte lesa e più debole che, oltre a vedersi privata di un diritto riconosciuto per contratto, si ritrova oltremodo oppressa dal suo stesso datore di lavoro che fa causa a tutti i suoi dipendenti. C’è stato il tentativo di utilizzare in una maniera che si è rivelata irregolare la cassa integrazione durante il Covid: l’azienda pensava di poter pagare con risorse pubbliche quelle che erano normali assenze legate a ferie, permessi, malattie e che spettava a lei pagare con la normale retribuzione. Abbiamo fatto un ricorso congiunto ad ispettorato del lavoro ed Inps e, ancora una volta, sono stati questi enti a darci ragione e richiamare l’azienda a rifare i conteggi, pagando ciò che era dovuto ai lavoratori, restituendo all’Inps ciò che l’ente aveva pagato come Cigo e versando i contributi previdenziali che mancavano. Anche in questo caso, l’azienda è volutamente inadempiente”.

“È stato detto che questo inverno non si accenderà il riscaldamento – dicono ancora le rappresentanze sindacali – Sono stati disdettati tutti gli accordi aziendali che qui, come nel distretto cartario/cartotecnico, si fanno dagli anni Settanta, compresa la 14eima mensilità, istituto retributivo storico nel distretto. Siamo sottorganico e si chiedono gli straordinari. Una parte dei dipendenti è impegnata nelle prove di avviamento di un macchinario che è stato portato a Lucca dallo stabilimento di Maranello (lo stabilimento della Pro-Gest che è stato chiuso) e hanno accettato di farlo, cambiando il loro orario di lavoro e quello che ricevono in cambio sono sfuriate, accompagnate da urla e imprecazioni di ogni genere, perché non si danno da fare abbastanza,  secondo chi le fa. E tutto questo avviene sotto forma di “piazzata” di fronte ai tecnici di una ditta esterna, che rimangono allibiti. Scene di questo tipo non fanno bene all’immagine dell’azienda”.

Il Gruppo Pro-Gest ha un codice etico che parla “di massima attenzione alle esigenze dei lavoratori” e di volontà “di assicurare condizioni di lavoro ottimali”, ma quello che viviamo qui è una condizione invivibile, che i lavoratori non sono disposti a giustificare e ad accettare. La mobilitazione non si ferma. Se il 12 di gennaio ci vogliono portare in tribunale come riportato sulla notifica che ogni dipendente (anche coloro che da tempo sono usciti dall’azienda, perché hanno trovato un nuovo lavoro o se ne sono andati in pensione) ha ricevuto a casa, vorrà dire che tutti quanti andremo lì e saremo presenti dentro e fuori il tribunale, per difenderci da un atto che riteniamo ingiusto. E chiederemo anche un incontro alla proprietà per capire se questa gestione è avallata”.