San Luca, migliorata la copertura cellulare nei reparti di nefrologia e dialisi

Il direttore sanitario dell’ospedale Luca Lavazza: “Un primo passo per il graduale miglioramento della situazione in tutto il presidio”
Migliorata la copertura cellulare nei reparti di nefrologia e dialisi del San Luca, soddisfatti i pazienti della struttura che in questi giorni, dopo aver denunciato le lacune del segnale, hanno espresso alla responsabile Manuela Parrini la propria contentezza per gli interventi dell’ufficio tecnico e degli operatori aziendali che si occupano di telefonia.
“Si tratta di un primo importante risultato – spiega il direttore sanitario dell’ospedale Luca Lavazza – raggiunto grazie all’ingegner Roberto Caso e al suo personale, che abbiamo coinvolto a seguito delle segnalazioni di pazienti dializzati, che si recano nella struttura tre volte alla settimana e che avevano chiesto attenzione su questo aspetto perché in molti casi devono anche lavorare da qui con un computer portatile o uno smartphone. Lo specifico intervento tecnico effettuato in queste settimane rientra comunque in un quadro più ampio di azioni finalizzate a rendere più funzionale e performante la linea dati (rete Guest WiFi), e in seguito quella voce”.
“A causa delle caratteristiche costruttive dell’ospedale, infatti, la copertura cellulare all’interno della struttura degrada in maniera significativa, soprattutto per i servizi telefonici e dati che utilizzano bande di funzionamento a frequenze più alte. Il ripetitore posto sopra la copertura non è in grado da solo di garantire una buona qualità del segnale nelle zone interne e per questo si rendono necessari interventi di ripetizione del segnale telefonico e dati oppure lo sviluppo di sistemi WiFi distribuiti nelle aree necessarie. L’intervento in dialisi, grazie al quale siamo venuti incontro alle esigenze particolari di questi pazienti – conclude il dottor Lavazza – rappresenta quindi un primo passo per il graduale miglioramento della situazione in tutto il presidio, quindi a beneficio di tutti i pazienti, operatori e visitatori”.