Mover, nuovo sciopero dei lavoratori Cgil e Cisl: “Ennesima discriminazione aziendale”

30 dicembre 2022 | 17:44
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Mover, nuovo sciopero dei lavoratori Cgil e Cisl: “Ennesima discriminazione aziendale”

I sindacati: “ll giorno di Natale sono stati concessi a tutti i dipendenti non scioperanti tre ore di permesso retribuito. Poco tempo fa la stessa amministratrice però aveva negato un permesso retribuito a una dipendente per un esame medico”

Terza giornata di sciopero negli ultimi 15 giorni per i dipendenti della Mover, proclamata per domani (31 dicembre) dalla Filt Cgil e dalla Fit Cisl proprio per l’ultimo giorno dell’anno.

“Un anno iniziato dall’azienda con l’interruzione delle relazioni sindacali mediante la disdetta degli accordi di secondo livello, continuato dall’azienda con proposte irricevibili e provocatorie di nuovi accordi, in sostituzione di quelli disdettati, contenenti solo deroghe al Ccnl a loro favore e terminato dall’azienda con continue discriminazioni a danno degli iscritti ai sindacati di Filt Cgil e Fit Cisl ovvero le sigle sindacali che si sono sempre opposte a questo modo “padronale’ di gestire un’azienda partecipata a maggioranza pubblica – spiegano i sindacati -. E l’ultima discriminazione è proprio avvenuta in occasione della seconda giornata di sciopero dei lavoratori, il giorno di Natale, dove l’amministratrice Placida Canozzi ha concesso a tutti i dipendenti non scioperanti ovvero ai non aderenti alle nostre organizzazioni sindacali tre ore di permesso retribuito. Nulla di strano se non fosse che proprio poco tempo fa la stessa amministratrice ha negato un permesso retribuito a una dipendente per un esame medico. Una concessione pertanto che altro non è che una sfida verso coloro che scioperano e non si piegano al volere dell’azienda”.

Ennesima discriminazione aziendale, che si accoda alle tante di questi mesi, verso coloro che sono considerati ribelli – concludono -. Lavoratori considerati ‘ribelli’ da una governance aziendale incapace di instaurare relazioni sindacali corrette all’insegna del buonsenso nonché ad una sana e produttiva concertazione come un’azienda a maggioranza pubblica dovrebbe avere. La mobilitazione dei lavoratori dunque continua”.