Calo di parti al Versilia nel 2022, il primario: “Covid, guerra, rincari, e precariato hanno messo in crisi le famiglie”

Il dottor Andrea Antonelli: “Il nostro ospedale ha comunque retto, calo solo del 1,7%, rispetto all’area vasta dove si attesta dal 5 al 8%”
Sono stati “solo” 995 i parti all’ospedale Versilia, nel 2022, con 1006 nati con l’ultima bimba venuta alla luce il 31 dicembre scorso.
“Fino a settembre eravamo a 40 parti in più rispetto allo scorso anno, 2021. La flessione è avvenuta nel mese di ottobre con 37 parti in meno – spiega alla nostra redazione il primario di Ginecologia e Ostetricia, il dottor Andrea Antonelli – Poi, a seguire, il calo è proseguito anche a novembre e dicembre”.
“Ma – ci tiene a precisare il direttore del reparto – il Versilia ha “tenuto” bene, il calo si attesta al 1,7% – Nell’area vasta (Massa, Lucca, Pontedera e Garfagnana) è stato maggiore, dal 5 all’8%”. I numeri degli altri ospedali sono al Noa di Massa 1.184 parti, 861 al San Luca di Lucca, a Barga 198, a Livorno 827, a Cecina 612, a Pontedera 740 e a Portoferraio 138.
Come si spiega questa flessione rispetto al passato?
“Il calo di concepimenti è anche conseguenza del fatto che le coppie fanno maggior uso contraccettivi, dal preservativo alla pillola, dal cerotto, dalla spirale all’anello vaginale. Poi sia il Covid che le conseguenze della guerra Russia – Ucraina, con i rincari di gas e energia elettrica e alimenti, la crisi economica dilagante, ha messo in crisi le famiglie”.
Chi non ce la fa a pagare le bollette, il mutuo, a “sbarcare il lunario, quindi, ci pensa mille volte prima di mettere al mondo un figlio…
“Esatto, e aggiungo anche il lavoro che non si trova, il precariato, l‘incertezza del futuro proprio e della prole”.
L’ospedale Versilia, dove è attiva la Pma, il centro di procreazione medicalmente assistita, ha superato comunque la soglia di 1000 parti, anche grazie alle nascite gemellari.
“Chi ha una gravidanza gemellare, al di la della procreazione medicalmente assistita, viene a partorire da noi anche da fuori provincia, e regione. Il motivo? Il fatto che il reparto di terapia intensiva neonatale, diretto dal collega Luigi Gagliardi, è un’eccellenza”.
“Comunque – conclude Antonelli – nel 2022 il numero di parti non è stato il minimo storico, è andata peggio nel 2020, quando non si arrivò nemmeno a sfiorare i 1000″.