Stop a nuovi locali in centro storico, plaude Confesercenti Toscana nord

Domenici e Miceli: “Per noi questo provvedimento era una priorità”
“Il blocco delle licenze per nuovi locali pubblici, ma anche per nuove attività di commercio alimentare, è un passo importante di questa amministrazione che ha recepito le nostre indicazioni per proseguire sul percorso già intrapreso nel 2018 dalla precedente giunta”. Dopo il plauso di Confcommercio arriva da Confesercenti Toscana Nord, con il suo presidente area lucchese Francesco Domenici e con la responsabile centro storici del sindacato pubblici esercizi Fiepet Dania Miceli, il parere favorevole alla ‘moratoria’ che la giunta Pardini ha confermato per le zone più sature del centro storico a livello di locali pubblici.
“Per noi questo provvedimento era una priorità – spiegano Domenici e Miceli -, tanto è vero che rappresentava un capitolo nel nostro documento Luccaventidueventisetteche avevamo sottoposto in campagna elettorale ai candidati sindaci trovando consensi anche dagli stessi Mario Pardini e Fabio Barsanti. Ed era stato uno degli argomenti principali nel nostro primo incontro con l’assessore Paola Granucci che aveva subito dimostrato attenzione sulla questione tanto da convocare una riunione di concertazione con le associazione di categoria. Un provvedimento necessario per non peggiorare una situazione nel centro storico già al limite soprattutto a livello di numeri. E pensiamo anche a livello di qualità visto il rischi, in assenza di un blocco, di trasformare i fondi sfitti, purtroppo non pochi, in pubblici esercizi”.
Ma Confesercenti Toscana Nord valuta positivamente anche lo stop alle attività di vendita al dettaglio di alimentari. “Come da noi sempre chiesto, era importante che il blocco riguardasse anche le attività di commercio alimentare al dettaglio. Questo per evitare un fenomeno sempre più diffuso soprattutto nelle città ad alta valenza turistica, nelle quali la grande distribuzione sta tornando ad occupare fondi con strutture piccole (così dette express) ma con modalità di vendita da grande distribuzione (leggi sconti, promozioni o sottocosto) – proseguono -. Di fatto una concorrenza sleale a livello di prezzi prima di tutto nei confronti degli stessi pubblici esercizi. Ci auguriamo in tal senso che la così detta ‘area arancione’ dove sono permesse aperture non diventi terreno di conquista di una grande distribuzione cha a Lucca ha occupato tutto quello che era occupabile. Anche se il fatto di legare le nuove aperture alla presenza di spazi all’aperto ci tranquillizza su questo rischio”.