Partecipazione a Sistema Ambiente e Retiambiente Spa: la Corte dei Conti torna a chiedere i motivi della scelta al Comune di Lucca

La magistratura contabile nel dare il via libera all’acquisizione delle quote di Borgo a Mozzano e Fabbriche di Vergemoli riporta l’attenzione sul tema
La magistratura contabile torna a chiedere spiegazioni, per la seconda volta, al Comune di Lucca sul perché faccia contemporaneamente parte tramite Lucca Holding sia di Sistema ambiente sia di Retiambiente spa.
E lo fa in una maniera molto inusuale e quindi particolarmente incisiva. La Corte dei Conti della Toscana, infatti, nel dare di fatto il via libera al Comune di procedere alle acquisizioni tramite Lucca Holding delle quote societarie detenute da Fabbriche di Vergemoli e Borgo a Mozzano (Sistema Ambiente sarà quindi di proprietà solo di Lucca Holding e della curatela di Daneco spa in liquidazione) nel finale del provvedimento ha inteso aprire una vera e propria parentesi, ponendo nuovamente alcune domande ritenute fondamentali, ricordando a Palazzo Orsetti che deve rispondere a tali quesiti nella prossima comunicazione ufficiale e in modo specifico e particolareggiato.
Fare parte di una compagine societaria ha comunque dei costi e la Corte dei Conti vuole sapere dal Comune lucchese perché è indispensabile una cosa del genere. Nel 2021 Retiambiente Spa, infatti, ha dato inizio alle sua attività operative e i giudici contabili vogliono solo vederci chiaro visto che si tratta pur sempre di soldi pubblici e visto che Sistema Ambiente proseguirà le sue attività fino al 2029. Scrivono chiaramente i giudici della Corte dei Conti nel provvedimento: “Retiambiente Spa e Sistema Ambiente presentano un contenuto analogo, come dichiarato anche dall’ente. Ciò posto, questa sezione constata che, a far data dall’1 gennaio 2021, Retiambiente ha iniziato a dare attuazione all’oggetto sociale, avviando la relativa attività. Al contempo, però, come precisato dall’ente, pur in presenza del nuovo gestore unico, Sistema Ambiente continuerà ad operare fino al 2029”.
E infine le domande cruciali a cui il Comune di Lucca dovrà dare risposte entro il 2023: “Questa corte ritiene pertanto che, nella prossima rilevazione annuale, l’ente dovrà motivare analiticamente gli esiti delle valutazioni effettuate in merito alle citate condizioni attesa l’analogia degli oggetti sociali emersa dalle disposizioni statutarie e alla luce della considerazione che, a far data dall’1 gennaio 2021, le due società svolgono un’attività analoga. Il collegio rammenta altresì che la motivazione delle determinazioni assunte riveste un ruolo di preminente centralità nell’ambito delle attività in capo all’ente socio; pertanto, richiama l’attenzione sulla necessità di esporre in modo analitico, nella prossima rilevazione annuale, le motivazioni alla base delle decisioni assunte con particolare riguardo all’indispensabilità delle stesse per il conseguimento delle finalità istituzionali”.
Più chiaro di così. La parola ora passa al Comune per tutte le risposte.