Essity, Cgil e Cisl giustificano l’assenza: “Non ci pieghiamo alla filosofia del ‘prendere o lasciare'”

I sindacati replicano ai vertici aziendali dopo aver disertato il tavolo: “Prima ci dicono che la data dell’incontro non si sposta e poi che non sarebbe servito molto tempo, perché non c’era niente da trattare, solo da firmare”
“L’azienda era stata avvisata per tempo della nostra assenza, tramite l’Associazione industriali, un comunicato sindacale e tramite alcune Rsu”. Così Slc Cgil Lucca e Fistel Cisl Toscana replicano ai vertici della Essity che venerdì scorso (20 gennaio) aveva criticato pubblicamente la scelta dei sindacati di non presentarsi al tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro, definendolo un atteggiamento ‘ostile’.
“La data, inizialmente, sembrava essere stata offerta come possibilità per vedersi e riprendere la trattativa laddove si era interrotta a novembre, dopo che l’azienda aveva presentato una proposta economica che avevamo dichiarato insufficiente con comunicati ufficiali – spiegano i sindacati -. Avevamo accolto positivamente la proposta per un nuovo incontro, suggerendo solo di spostare in là di qualche giorno, perché alcune importanti intese sulle professionalità e sulle prestazioni lavorative, sulle quali era ripresa la discussione in azienda, si potessero definire, per poi informare i lavoratori e, successivamente, recarci al confronto per riprendere la trattativa e concluderla, anche sui valori economici. Prima ci viene fatto sapere che l’incontro è quello e non si sposta e poi che non sarebbe servito molto tempo, perché non c’era niente da trattare, solo da firmare”.
“È nostro ‘l’atteggiamento ostile’? Siamo noi che ‘interrompiamo il dialogo a scapito dei lavoratori’? Siamo noi che manifestiamo una ‘continua e perniciosa non disponibilità al confronto’? Non scherziamo. Queste non sono le condizioni del dialogo, sono le condizioni per
impedirlo – proseguono i sindacati -. L’avevamo detto per tempo che, fermo restando questa posizione aziendale, non era il caso di vedersi e che non saremmo andati a firmare un accordo che avevamo già giudicato insufficiente. Poi se gli altri si sono voluti presentare (era invece presente la Uil ndr), per dire male di chi non c’era, per un po’ di visibilità sulla stampa, ne prendiamo atto, ma l’uscita si esaurisce con questa funzione. L’azienda rifletta. Qui stiamo parlando di lavoratori che, per anni, hanno dovuto accettare e negoziare riorganizzazioni aziendali, dove anche gli investimenti hanno avuto un prezzo da pagare, comportando lo spegnimento di linee produttive e riduzione conseguente dei posti di lavoro, e rendendo necessario mettere da parte le legittime richieste di aumenti retributivi legati alla contrattazione aziendale e ridurre sensibilmente gli aumenti economici che, nel frattempo, si definivano sul territorio, nelle altre aziende competitor di
Essity”.
“Oggi, è legittima la richiesta di questi lavoratori di riallineare gli aumenti contrattuali e la proposta aziendale continua a far registrare la sua insufficienza. Se il confronto è ‘doveroso e necessario’, se c’è disponibilità al confronto, noi ci siamo. Si poteva evitare di perdere altro tempo, come si poteva evitare di forzare le cose come è stato fatto, per poi scrivere quello che si è letto. Inappropriate e fuori luogo le dichiarazioni dell’Associazione industriali: lei è stata la nostra interlocutrice, con lei abbiamo condiviso la possibilità di trovarci, a lei abbiamo manifestato la richiesta di rinviare la data, anche a lei avevamo dichiarato l’impossibilità di vederci alle condizioni ‘prendere o lasciare’ dell’azienda sulle quali ci eravamo già espressi – concludono -. Lei ha più volte confermato che il confronto era da ritenersi terminato, cosa che rendeva l’incontro privo di senso. Se avesse fatto mente locale su queste cose, prima di esprimersi, sarebbe stato opportuno”.